Pensati Fenice. Chiara Ferragni rischia tutto per dare una seconda vita al suo brand (di M. Negri)
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Come nella più classica delle favole, la fenice è pronta a risorgere dalle sue ceneri. O almeno così spera Chiara Ferragni, che nella "sua" Fenice srl - la società che gestisce il marchio Chiara Ferragni Brand - è disposta a credere ancora, dopo un biennio difficile con perdite che ammontano a oltre 10 milioni di euro. Lunedì l'assemblea deg… (L'HuffPost)
La notizia riportata su altre testate
Fino al 2022, Fenice Srl macinava numeri impressionanti: con un fatturato superiore ai 14 milioni di euro, la società era il cuore pulsante del business Ferragni. Fenice Srl, crollo verticale: dal boom al rischio default (Torino Cronaca)
La società legata al marchio di Chiara Ferragni si è salvata dalla procedura fallimentare grazie a un aumento di capitale da 6,4 milioni di euro, approvato nel corso dell’assemblea dei soci. Una manovra necessaria per arginare il crollo finanziario seguito allo scandalo Pandorogate, che ha travolto l’immagine dell’imprenditrice e messo in ginocchio la sua azienda. (LaC news24)
La sua popolarità continua a garantirle contratti molto remunerativi, e il suo brand non sembra aver perso appeal, nonostante le difficoltà legali. La vicenda di Chiara Ferragni ha intaccato i conti dell'influencer? La domanda che molti si pongono è se la vicenda legale che ha coinvolto Chiara Ferragni, legata al pandoro Pink Christmas di Balocco, abbia avuto un impatto sui suoi guadagni. (il Giornale)

Secondo quanto comunicato dalla società, la delibera è stata approvata grazie ai voti favorevoli di Sisterhood (la holding riconducibile a Chiara Ferragni, che detiene il 32,5% della società) e di Alchimia (società che fa capo a Paolo Barletta, con una quota del 40%). (Vanity Fair Italia)
Dopo il pesante crollo dei ricavi nel 2024, con un fatturato sceso a meno di 2 milioni di euro rispetto ai 12 milioni del 2023, l’approvazione dell’aumento di capitale da 6,4 milioni di euro rappresenta una boccata d’aria vitale. (Economy Magazine)
Una decisione importante quella presa ieri dall'assembela dei soci alla luce della delicata situazione riconducibile alla bufera del pandoro-gate e delle uova pasquali, utile a garantire un'iniezione di liquidità che prima ripianerà le perdite accumulate (in questo caso 10,2 milioni di euro) e poi fornirà le risorse necessarie per ripartire con nuovi progetti. (Today.it)