Trump: il ritorno alla Casa Bianca
Donald Trump è il 47° presidente degli Stati Uniti d’America. L’analisi della netta vittoria di Donald Trump nelle elezioni presidenziali americane del 5 novembre 2024. Cosa lo ha riportato alla Casa Bianca? Come sarà la sua Amministrazione? Differenze e similitudini con il Trump vittorioso nel 2016. Un podcast realizzato per Storiainpodcast da Stefano Graziosi, giornalista de La Verità e collaboratore della Heritage Foundation (Storia in Podcast)
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Ma la portata e la forza del suo ritorno vanno ben oltre: il tycoon pigliatutto non solo ha conquistato la Casa Bianca e incassato il voto popolare con un margine di quattro milioni di schede, ma pure la vittoria del suo partito al Senato, e alla Camera i repubblicani si avviano a mantenere la maggioranza, con il controllo di tutto il Congresso. (il Giornale)
Donald Trump deve un’immensa gratitudine al partito democratico: cinicamente, con un calcolo machiavellico che credevano geniale, i notabili del partito (Joe Biden in testa) hanno fatto di tutto per aiutare Trump a riconquistare ancora una volta la nomination del Grand Old Party. (Corriere della Sera)
Il 47°, dopo essere stato anche il 45°. La scalata alla Casa Bianca, infatti, passa dai delegati: a ciascuno dei cinquanta Stati americani ne spetta un tot, per un totale di 538, tanti quanti gli scranni del Congresso. (L'Unione Sarda.it)
Dopo la Georgia anche il North Carolina, altro stato «in bilico», è a un passo dal superare il numero di votanti del 2020. In alcune contee, benché colpite dall'uragano Helene, l'affluenza è in crescita di 2 punti percentuali. (Corriere della Sera)
«La classe dirigente» di sinistra negli Usa come in Italia, «non si rende conto della condizioni difficili in cui vive la gente». «Meno spocchia e più cura delle persone». Pensano che basti la «mostrificazione» dell’avversario o arruolare lo star system, non capendo che «il confronto con chi ha successo non fa che approfondire il solco» con chi sta peggio. (Liberoquotidiano.it)
Stefano Bandecchi dice che lui è il nuovo Donald Trump. Il sindaco di Terni è impegnato con Alternativa Popolare nella campagna elettorale per la Regione Umbria: «Stavolta, giochiamo in casa. Sarebbe bello arrivare al 2,5%. (Open)