Gino Cecchettin: «Mi sono nuovamente sentito offeso e la memoria di Giulia umiliata»

«La difesa di un imputato è un diritto inviolabile, ma credo sia importante mantenersi entro un limite che, pur non essendo formalmente codificato, è dettato dal buon senso e dal rispetto umano» ha scritto Gino Cecchettin. E ancora: «Travalicare questo limite rischia di aumentare il dolore dei familiari della vittima e di suscitare indignazione in chi assiste». Il riferimento è ad alcuni passaggi della linea difensiva portata davanti alla Corte d'Assise dall'avvocato Caruso. (Vanity Fair Italia)

Se ne è parlato anche su altri giornali

E Giulia? Una ragazza che è stata uccisa, ma che se fosse stata terrorizzata da lui non sarebbe andata all’ultimo appuntamento. Chi è Filippo Turetta? Certamente non Pablo Escobar. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

«Ieri mi sono sentito offeso e la memoria di Giulia è stata umiliata». Le parole, dure, chiudono un messaggio di denuncia pubblicato sui social da Gino Cecchettin, padre della giovane uccisa lo scorso 11 novembre 2023 dall’ex fidanzato Filippo Turetta. (Open)

"Ieri mi sono nuovamente sentito offeso e la memoria di Giulia umiliata", sono le parole affidate a un post in relazione all'udienza di ieri, dove il legale di Turetta ha affermato che l'ergastolo sarebbe "degradante". (Sky Tg24 )

Turetta, la famiglia di Giulia Cecchettin chiede 2 milioni: il risarcimento e le tabelle. Cos'è lo «iure hereditatis»

Offeso dalla citazione di Pablo Escobar – “Perché confrontare Filippo con un boss, che senso ha?” -; offeso dalla descrizione del killer come “un ragazzino di 22 anni”; offeso da quell’espressione “un po’ come va”, usata per dimostrare che… (la Repubblica)

Il padre di Giulia Cecchettin aveva detto di essersi sentito ferito dopo l'arringa in Aula dei difensori del 22enne (Open)

«Io al processo mi sono nuovamente sentito offeso e la memoria di Giulia umiliata». «La difesa di un imputato è un diritto inviolabile, garantito dalla legge in ogni stato e grado del procedimento. (leggo.it)