Maganomics forte, Euro debole. Per noi europei significa una sola cosa: riparte l'inflazione

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Governo Meloni

I mercati si preparano all'impatto della Maganomics, la politica economica del presidente eletto Donald Trump che promette di essere aggressiva e dirompente. Aggressiva e dirompente verso tutto e tutti, Europa inclusa. Mentre si avvicina il 20 gennaio, giorno dell'insediamento e quindi del ritorno del tycoon alla Casa Bianca, il meteo non reca buone previsioni per l'economia euro… (L'HuffPost)

Ne parlano anche altre fonti

Chiusura del 6 gennaio Lo scenario di medio periodo dell'Euro nei confronti della divisa Statunitense ratifica la tendenza negativa della curva. Tuttavia l'analisi del grafico a breve evidenzia un allentamento della fase ribassista propedeutico ad un innalzamento verso la prima area di resistenza vista a 1,0441. (Teleborsa)

Aggiornamento ore 19:00 Sostanzialmente stabile rispetto alla seduta precedente il cross Euro / Dollaro USA, che si attesta a 1,037 Euro / Dollaro USA. A livello operativo si prevede una seduta all'insegna dell'incertezza con prima resistenza vista a quota 1,0419, mentre l'area di supporto più immediata è stimata a 1,0338. (LA STAMPA Finanza)

Le indicazioni non costituiscono invito al trading.(A cura dell'Ufficio Studi Teleborsa) Allunga il passo rispetto alla seduta precedente il cross Euro / Dollaro USA, portandosi a 1,0298 Euro / Dollaro USA. (LA STAMPA Finanza)

Parte male il 2025 dell’euro

– Rally del dollaro sul mercato dei cambi. Nel pomeriggio la valuta statunitense rafforza energicamente i guadagni alla prima seduta dell’anno, fino a schiacciare l’euro sotto quota 1,03 per la prima volta dall’autunno del 2022. (Agenzia askanews)

L dollaro inizia l'anno con il vento in poppa, sulla falsariga di quanto andato in scena negli ultimi mesi del 2024. (il Giornale)

Comincia male il nuovo anno per la moneta europea che, nella prima seduta del 2025, raggiunge un minimo a 1,0224 dollari, schiacciata dalla forza del dollaro americano. I forex trader oramai puntano sul decoupling tra le politiche monetaria di Fed e Bce, con le aspettative che protendono verso un significativo rallentamento della fase di taglio tassi per la banca centrale americana, a fronte invece di un’impellente necessità di taglio tasso da parte dell’istituto monetario europeo (pena forte recessione). (Milano Finanza)