Stefania Battistini e i giornalismi di mezzo agosto su Russia e Gaza
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Stefania Battistini e i giornalismi di mezzo agosto su Russia e Gaza Il coraggioso lavoro di Stefania Battistini, Simone Traini e Ilario Piagnerelli, inviati della Rai. E i meriti e i demeriti del giornalismo su Russia, Ucraina, Israele e Hamas. L'approfondimento di Gregory Alegi Secondo un vecchio detto professionale, se un tizio dice che piove e l’altro dice che splende il sole, il compito del giornalista non è quello di riferire entrambe le voci ma di aprire una finestra e guardare fuori. (Start Magazine)
La notizia riportata su altri media
Da un lato, Mosca intensifica la sua propaganda, accusando Kiev di essere caduta in una trappola orchestrata da Vladimir Putin e puntando il dito contro i media occidentali, con la portavoce Maria Zakharova che denuncia apertamente i giornalisti italiani per la presunta glorificazione di simboli neonazisti. (QuiFinanza)
L'Ucraina intensifica le operazioni in territorio russo, arrivate al 12esimo giorno, mentre la Russia rivendica di aver conquistato un altro villaggio nel Donbass. (La Stampa)
Lo scrittore, candidato (trombato) di punta della bizzarra lista di Michele Santoro alle ultime elezioni europee, «Pace, terra, dignità», è arrivato alle minacce nemmeno troppo velate. Adesso Nicolai Verjbitkii, meglio conosciuto come Nicolai Lilin, passa alle minacce. (il Giornale)
E per Battistini arriva anche l’odio social La decisione della Rai di richiamare in Italia Stefania Battistini e Simone Traini – dopo l’apertura da parte delle autorità russe di un procedimento a loro carico per il servizio sull’avanzata ucraina nella regione di Kursk – non è stata vista di buon grado dall’UsigRai. (Primaonline)
Come riferisce l’agenzia russa Ria Novosti, la contestazione nei confronti di Battistini e Traini è di aver “attraversato illegalmente il confine di Stato della Federazione Russa e aver filmato un video nel territorio del villaggio di Sudzha, nella regione di Kursk“. (Virgilio Notizie)
Lo scrittore moldavo li ha definiti «deficienti» e «propagandisti» e ha delineato uno scenario orrido nei loro confronti, affermando quanto segue: «Sono iniziati i procedimenti penali. (Open)