Verso l'intelligenza ibrida, tra umana e artificiale: cos'è Sistema 0 e come funziona
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La ricerca condotta dall'Università Cattolica di Milano, pubblicata su Nature Human Behaviour, introduce una nuova forma di pensiero, a metà tra uomo e IA: "Trasparenza, responsabilità e alfabetizzazione digitale sono elementi chiave" ascolta articolo A metà tra uomo e macchina. Quando l’intelligenza umana e quella artificiale si incontrano, nasce una nuova forma ibrida di pensiero. Si chiama “Sistema 0” ed è il risultato della ricerca guidata dall’Università Cattolica di Milano e pubblicata sulla rivista Nature Human Behaviour. (Sky Tg24 )
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Chi scrive, insieme a un team di ricercatori (Marianna Ganapini, Enrico Panai, Mario Ubiali), sono tra gli autori che affrontano il complesso argomento della relazione essere umano-AI, utilizzando un punto di vista multidisciplinare. (Il Sole 24 ORE)
L’interazione tra esseri umani e intelligenza artificiale sta plasmando un nuovo sistema cognitivo, chiamato Sistema 0, che si colloca accanto ai due modelli di pensiero umano: il Sistema 1, intuitivo e rapido, e il Sistema 2, analitico e riflessivo. (Primaonline)
Ricalcando quanto afferma il premio Nobel Daniel Kahneman, «possiamo immaginare il nostro cervello come una città con due quartieri principali — spiegano Massimo Chiriatti, Chief Technical and Innovation Officer, Italia di Lenovo e Giuseppe Riva, professore dell’Università Cattolica di Milano —. (Corriere della Sera)
L’interazione tra esseri umani e intelligenza artificiale sta dando forma a un nuovo sistema di pensiero, un nuovo schema cognitivo esterno alla mente umana ma capace di potenziarne le abilità cognitive: è quanto si legge in un articolo scritto da un team di ricercatori coordinato dal professor Giuseppe Riva, direttore del Humane Technology Lab dell’Università Cattolica del Sacro Cuore (campus di Milano) e del Laboratorio di Tecnologia Applicata per la Neuro-Psicologia presso l’Istituto Auxologico Italiano IRCCS, Milano. (Innovation Post)
E in questo contesto c’è chi si chiede se dall’interazione fra l’intelligenza artificiale generativa e quella umana possa nascere una nuova forma di pensiero. (WIRED Italia)