I Fridays for Future: “L’elezione di Trump è un problema per la lotta alla crisi climatica”
“Le idee di Trump erano già note. Sicuramente la sua elezione è un problema per la lotta alla crisi climatica così come per molte altre questioni come il genocidio a Gaza”. Così un rappresentante dei Fridays for Future Bergamo, movimento che vede protagonisti molti giovani impegnati a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla giustizia climatica, si esprime in merito alle notizie secondo cui il Tycoon firmerà un ordine esecutivo per il ritiro degli Stati Uniti dall’accordo di Parigi sul clima. (BergamoNews.it)
La notizia riportata su altri media
I partecipanti non sono riusciti ad accordarsi su alcuni punti controversi tra cui il Cbam dell'Unione europea, il Carbon Border Adjustment Mechanism (Meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere), una sorta di tariffa sul carbonio che è in discussione da molto tempo, dopo che già l'anno scorso è fallito il tentativo di metterlo all'ordine del giorno. (il Giornale)
Come riporta l’informatissima newsletter Net Zero di Semafor, Darren Woods, ceo di ExxonMobil (che ai tempi di Mattei era la mitica Standard Oil del New Jersey), Darren Woods, dicevamo, ha dichiarato che «l’amministrazione Trump non dovrebbe eliminare le normative dell’amministrazione Joe Biden sulle emissioni di metano e ha avvertito che un aumento a breve termine della produzione petrolifera statunitense non è all’ordine del giorno». (Vita)
Non siamo nemmeno arrivati al giro di boa e a Baku è già la Cop del sottosopra. La vittoria di Donald Trump alle presidenziali negli Stati Uniti ha contribuito a sparrigliare le carte ancora prima di iniziare, ponendo un gigantesco punto di domanda sul geopolitico che sta facendo da sfondo e non solo ai lavori sul clima in corso in Azerbaigian. (LifeGate)
Non sono infatti mancate le polemiche sulla sede della kermesse, considerando che le autorità azere stanno perseguendo e hanno arrestato diversi attivisti dell’ambiente. Questo il clima che serpeggia all’apertura della Cop29, la conferenza delle parti della Convenzione delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (Unfccc), tra retorica impetuosa, appelli urgenti e promesse di cooperazione. (Nicola Porro)
Ma Trump non sembra preoccuparsi. (Radio Popolare)
"Ad Ecomondo ci immergiamo nelle eccellenze che stanno già cambiando le nostre economie e i nostri territori, è una specie di flebo in un momento storico complicato dove purtroppo la vittoria di Trump alle elezioni Usa porterà ad un arretramento nelle politiche internazionali per la difesa dalla crisi climatica. (il Dolomiti)