Unicredit-Banco Bpm, Messina: “Intesa non è cavaliere bianco”. Sileoni: “Timori per occupazione”
MILANO – Intesa Sanpaolo si chiama fuori dalla disputa Unicredit -Banco Bpm che vede il governo attento osservatore anche in relazione al progetto di terzo polo bancario dopo l’offerta del Banco via Anima per una quota di Mps. "Noi siamo bianchi perché siamo perbene, ma sicuramente non siamo cavalieri in queste operazioni per un motivo molto semplice: abbiamo una quota di mercato talmente elevata che non possiamo fare nessuna operazione in Italia", ha detto Carlo Messina, amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, sugli ultimi sviluppi del risiko bancario. (la Repubblica)
Ne parlano anche altri media
"L'Abi non è parte in queste vicende e non è nemmeno un'autorità di Vigilanza. Guardiamo e constatiamo la grande vivacità del mercato bancario italiano, che è lontanissimo dalla foresta pietrificata e constatiamo i cambiamenti positivi che sono avvenuti. (La Gazzetta del Mezzogiorno)
Le dichiarazioni di Matteo Salvini e Matteo Renzi hanno portato alla luce i dubbi che circondano l’operazione fino a minacciare l’uso del diritto di veto attraverso lo strumento del Golden Power. (Panorama)
Non ci sta, Giuseppe Castagna. Mentre studia le possibili contromosse, il ceo di BancoBpm rimanda indietro con forza la proposta di scambio di UniCredit. Lo fa firmando una lettera rivolta ai dipendenti in cui ribadisce i messaggi contenuti nella nota approvata il giorno prima dal Cda della banca, che all’unanimità – e in via preliminare – ha rigettato la proposta di UniCredit, i cui termini sono definiti «inusuali». (Il Sole 24 ORE)
Il Cda di Banco Bpm boccia l'offerta pubblica di scambio (Ops) di Unicredit, giudicandola "all'unanimità" inadeguata a riflettere il valore della banca ed esprimendo forte preoccupazione per le "prevedibili ricadute" occupazionali e per gli effetti negativi che avrà sulla "flessibilità strategica" dell'istituto, ingessato dalla 'passivity rule' in una fase di forte crescita. (L'Unione Sarda.it)
A partire dalla preda (Bpm), passando per gli altri potenziali interessati (Credit Agricole) e partner di lungo corso (Amundi, che fa capo alla stessa Agricole), senza dimenticare i mugugni del governo, in particolare della Lega che vede allontanarsi lo scenario del terzo polo a cui si era lavorato con l’ultima cessione del 15% di Mps da parte del Tesoro. (Finanzaonline)
Caro direttore, A che gioco gioca Credit Agricole con Unicredit, Banco Bpm e Mps? (Start Magazine)