Vi spiego cosa faranno (forse) Trump e Musk
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Vi spiego cosa faranno (forse) Trump e Musk Ci rendiamo conto che per noi europei è suonata la sveglia, visto che questa volta gli americani hanno veramente deciso di voltare pagina, liberandosi per sempre dell’ignobile woke & cancel culture! Il Cameo di Ruggeri. Una premessa personale. Come secondo lavoro (non retribuito) da molti anni ho cercato di declinare una nuova idea organizzativa che superasse in parte il modello in essere, il cosiddetto “gerarchico funzionale”, che utilizziamo da sempre. (Start Magazine)
Ne parlano anche altri giornali
È il personaggio più ingombrante dell’inner circle di Donald Trump ma il tycoon almeno per ora non sembra soffrirne anzi, dopo la vittoria, ha detto che Elon Musk è un genio da proteggere. (Il Sole 24 ORE)
Caro Aldo,lei scrive che Trump e Musk finiranno per litigare. Il generale John Kelly, suo braccio destro nel primo mandato, ora gli dà del fascista. (Corriere della Sera)
Elon Musk è forse il personaggio mondiale del momento, una mina vagante nella scacchiera geopolitica, economica e tecnologica internazionale: il multimiliardario di origine sudafricana che ha sostenuto attivamente Trump in campagna elettorale avrà un ruolo di primo piano nell’ambito della nuova amministrazione. (rsi.ch)
Quanto può durare l’idillio Trump-Musk? A chiederselo, prima ancora degli analisti politici, sono gli stessi collaboratori dell’ex e futuro presidente degli Stati Uniti, sempre più irritati dall’invadenza del ricchissimo imprenditore delle tecnologie. (Corriere della Sera)
Gli è stato affiancato il politico repubblicano Vimek Ramaswamy in quello che tutti considerano un compito molto arduo. Il magnate, attualmente l’uomo più ricco del mondo con un patrimonio che balla intorno ai 300 miliardi di dollari, ha promesso in campagna elettorale che al DOGE, acronimo di Department Office for Government Efficiency, taglierà la spesa federale di 2.000 miliardi. (InvestireOggi.it)
Questo dipartimento, concepito per eliminare sprechi e snellire la burocrazia, richiama alla mente l’approccio radicale di Javier Milei, che al grido di “Afuera!” ha annunciato tagli drastici all’apparato burocratico in Argentina dopo la sua elezione presidenziale nel 2023. (Notizie Geopolitiche)