Anief avvia il ricorso al giudice del lavoro avverso l’algoritmo 2024/2025 per l’esclusione dai turni successivi dei docenti che non hanno ottenuto la supplenza

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Anief avvia il ricorso al giudice del lavoro avverso l’algoritmo 2024/2025 per l’esclusione dai turni successivi dei docenti che non hanno ottenuto la supplenza Il ricorso promosso dal sindacato Anief al giudice del lavoro si ripropone di ottenere un risarcimento del danno economico e il recupero del punteggio di servizio contestando l’ordinanza ministeriale n. 88/2024 nella parte in cui considera rinunciatari sulla classe di concorso i docenti che, rientrando nel turno di nomina effettuato dall’algoritmo, non hanno ottenuto nessuna supplenza per carenza di sedi espresse. (Orizzonte Scuola)

Su altri giornali

Classi scoperte, orari ridotti e docenti costretti a turni improvvisati sono ormai la norma. A complicare ulteriormente la situazione è l'algoritmo ministeriale che, anche quando non commette errori nel calcolo dei punteggi, spesso non include tutte le cattedre disponibili nei primi bollettini. (LA STAMPA Finanza)

Tra i precari negli istituti scolastici italiani ci sono 130 mila docenti di sostegno, 40 mila addetti tra il personale Ata e 20 mila cattedre vacanti. (Fanpage.it)

Il responsabile scuola del sindacato, Giancarlo Sturba ha fatto un quadro della situazione, ad inizio anno scolastico, considerato anche che durante i mesi scorsi si sono verificati casi di ritardi nei pagamenti degli stipendi: «Ma - dice - si è trattato di casi sporadici. (corriereadriatico.it)

Leggi tutta la notizia Mancano perché il sistema non è in grado di assicurare che si arrivi a metà settembre, all'inizio dell'anno scolastico, con gli organici pronti.... (Virgilio)

Nonostante il Ministro Valditara abbia annunciato urbi et orbi che con il suo concorso Pnrr avrebbe diminuito radicalmente il precariato, l’avvio dell’anno scolastico 2024-2025 è ancora affetto da supplentite galoppante. (gonews)

L’anno scolastico 2024/2025 è cominciato nel caos: cattedre scoperte, supplenze non assegnate e orari ridotti nonostante la presenza e la disponibilità di migliaia di docenti idonei all’insegnamento, che restano precari o senza incarico. (lentepubblica.it)