Spalletti: “Sentiamo l’obbligo di andare al Mondiale. Con il Belgio gara fondamentale per il futuro”

Roma – “Giocare all’estero può essere fondamentale, perché noi abbiamo a che fare col calcio internazionale ed europeo: avere calciatori che sanno l’aria che si respira in quei contesti è importante. Sono lori i calciatori che possono spiegarci quello che troveremo di fronte in queste partite. Giocare in squadre e certe partite come fa Riccardo, per noi, è fondamentale”. L’importanza di giocare all’estero Spalletti con Calafiori titolare nell’Arsenal al fianco, spiega che sì, la sua Italia non è una squadra di bamboccioni che hanno paura di giocare in un campionato straniero: “Lui è bravo a farsi trovare al punto giusto e ha grande personalità: sa prendersi le responsabilità. (la Repubblica)

Ne parlano anche altre fonti

Claudio Savelli 09 ottobre 2024 (Liberoquotidiano.it)

AS ROMA NOTIZIE – Il commissario tecnico della Nazionale Luciano Spalletti ha rilasciato una intervista ai microfoni di ‘Rai Sport’ alla vigilia della sfida contro il Belgio che andrà in scena domani sera allo stadio Olimpico di Roma: “E’ un po’ la partita spartiacque, una gara difficilissima per la forza che hanno loro, per le difficoltà nel giocare queste partite e perché abbiamo bisogno di dar seguito a ciò che abbiamo fatto vedere”. (Giallorossi.net)

"Ci ringrazia, ma aspetta l'Italia". Maldini e quel no al Venezuela valso l'arrivo in Azzurro (TUTTO mercato WEB)

Italia di Spalletti in Nations League: perché gli azzurri ci hanno già riconquistati dopo un mese

Daniel Maldini ha queste qualità fuori dal normale di cui si parla? "La conferenza stampa dell'altroieri avevo detto cose bellissime di lui ed è quello che penso. (Milan News)

Il tecnico aggiunge: "Il mio obbligo assoluto morale è quello di fare benissimo ogni qual volta sono a Coverciano o anche a casa per pensare a come dare seguito a quello che stiamo vedendo adesso" (Tuttosport)

Con Luciano Spalletti che parla in conferenza stampa nella pancia dello stadio Olimpico a luci ancora spente, nel tramonto grigio del Foro Italico, tra i pini scossi dal vento freddo e un solitario baracchino dove arrostiscono salsicce di dubbia provenienza, il dubbio più malvagio è: facciamo bene a innamorarci di nuovo, così presto, di questa Nazionale? Possono bastare certi lampi di gioco entusiasmante e i gol — alcuni piuttosto belli — con cui, nelle prime due partite di Nations League, abbiamo travolto la Francia e battuto l’Israele? Un mese, ci è bastato solo un mese per farci riconquistare. (Corriere della Sera)