Unicredit-Bpm, il vero obiettivo è Anima

Mentre il ceo Giuseppe Castagna scrive ai dipendenti, lanciando l'allarme su possibili tagli a oltre il 30% del personale di Piazza Meda, negli ambienti finanziari si fa strada la vera ragione dell'assalto di Unicredit al fortino di Banco Bpm. Dietro la mossa ardita di Andrea Orcel c'è in realtà la volontà di mettere le mani su Anima. Gli indizi sono più di uno, a partire dalla tempistica dell'Ops, arrivata a meno di tre settimane di distanza dall'annuncio dell'Opa di Bpm sulla società del risparmio gestito (il Giornale)

Ne parlano anche altre fonti

L'agenzia di rating Moody's ha confermato i rating del debito Senior Preferred (non garantito) e dei depositi a lungo termine di UniCredit a Baa1, con outlook stabile. L'affermazione, si legge in una nota, riflette anche la valutazione dell'agenzia di rating secondo cui l'acquisizione di Banco Bpm non impedirebbe la potenziale acquisizione di Commerzbank da parte di Unicredit. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Andrea Orcel che vuol fare decantare le fibrillazioni diffuse negli ambienti governativi, economici e finanziari, accese con l’ops lanciata lunedì 25 da Unicredit su Bpm e Anima, sotto traccia prova a tastare il terreno con i soci di Piazza Meda (ilmessaggero.it)

Un mercato da quasi 2.200 miliardi, quello della ricchezza finanziaria delle famiglie, quinto in Europa per dimensioni, che fa gola a molti ma nel quale dal 2017 Unicredit non è più presente direttamente con una propria … (Il Fatto Quotidiano)

Unicredit e il risiko del credito, Banco Bpm lancia l’allarme esuberi. L’economista: “L’offerta andrebbe alzata”

Finito nel mirino del colosso Unicredit - scrive ai dipendenti manifestando perplessità sulla possibile operazione di aggregazione tra le due banche, ma soprattutto sulle sinergie di costo stimate da Unicredit. (Secolo d'Italia)

In una nota la fondazione precisa che «dal luglio 2023 non detiene più alcuna azione del Banco BPM, così come riportato anche nel bilancio al 31.12.2023. Pubblicità (la VOCE del TRENTINO)

In una lettera ai dipendenti l’ad sottolinea la "forte preoccupazione” per le sinergie di costo stimate dal gruppo guidato da Andrea Orcel, “pari a oltre un terzo della base costi” di Piazza Meda, e che si tradurrebbero in “oltre 6.000” uscite. (QUOTIDIANO NAZIONALE)