Jean-Marie Le Pen, un capo-clan «affidato al giudizio della storia»

Jean-Marie Le Pen, il «menhir» dell’estrema destra francese, è morto ieri all’età di 96 anni. Da tempo era ormai ai margini della politica francese, aveva lasciato il posto alla figlia, Marine Le Pen, che ha trasformato il vecchio Fronte Nazionale in un partito che persegue la strategia della normalizzazione, il Rassemblement National, ormai alle soglie del potere. «Figura storica dell’estrema destra, ha svolto un ruolo nella vita pubblica del nostro paese per circa 70 anni, ormai affidato al giudizio della storia», ha sottolineato un comunicato di poche righe dell’Eliseo. (il manifesto)

La notizia riportata su altre testate

I famigliari lo hanno annunciato con un comunicato all'agenzia Afp: «Jean-Marie Le Pen, circondato dalla sua famiglia, è stato richiamato a Dio a mezzogiorno di martedì». (Corriere della Sera)

Poi, però, con l’altoparlante che diffondeva la canzone Aux Champs-Élysées, mi guardò con il suo famoso sguardo obliquo, mi prese a braccetto e mi sorrise mentre le sue labbra facevano il verso ai versi dell’ebreo Joe Dassin: … (la Repubblica)

Servizio di Antonio Soviero Questo contenuto non è disponibile per via delle tue preferenze sui cookie (TV2000)

Adieu. Vita avventurosa di Jean Marie Le Pen: il vecchio leone bretone della destra francese

Le Pen capo banda che, adolescente, si scontra con i “rossi” del quartiere Latino, Le Pen militante dell’Action francaise e giovane deputato del movimento di Pierre Poujade (un Guglielmo Giannini più incazzato), “pupillo di Francia” e soldato in Indocina, poi paracadutista e torturatore nella Guerra d’Algeria, primo presidente del Front National e inventore dell’estrema destra europea come la conosciamo oggi, Le Pen il fascista, il razzista, quello che le camere a gas sono «un dettaglio della Storia» e che l’omosessualità è «un’anomalia biologica e sociale». (Il Dubbio)

Il «diavolo» della Quinta Repubblica è morto. Così lo chiamavano gli avversari più accaniti, che mai gli hanno perdonato l'embrione del tripolarismo in Francia, ingenerato nel sistema dell'Esagono, intralciando il corso dei due storici partiti di governo, quello gollista e quello socialista. (il Giornale)

Riceviamo e pubblichiamo Caro direttore, sembra ieri quando il ciclone Jean-Marie Le Pen si abbatté sull'Europa, nella primavera del 2002. (Secolo d'Italia)