Recupero eccezionale di reperti etruschi: sequestrati beni per 8 milioni di euro

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Oggi a Roma, presso la sede del Reparto Operativo del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale (Caserma La Marmora, via Anicia 24), si è tenuta una conferenza stampa per presentare i risultati di una complessa operazione di indagine condotta dai Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale – Sezione Archeologia. Coordinata dalla Procura della Repubblica di Perugia, l'indagine ha portato al sequestro di reperti archeologici di straordinaria importanza storica e artistica, risalenti all'epoca etrusca, per un valore stimato di 8 milioni di euro. (Borsa Italiana)

Se ne è parlato anche su altri media

“Le intercettazioni, nel caso di specie, non sono state determinanti, ma ci hanno consentito di acquisire la prova finale di dove stavano le opere e quindi di intervenire in modo definitivo”, ha spiegato Raffaele Cantone, procuratore capo di Perugia, rispondendo sul ruolo delle intercettazioni a margine della conferenza stampa in cui è stato annunciato il ritrovamento di diversi reperti archeologici del periodo etrusco: “Le intercettazioni servono non solo per i procedimenti sulla criminalità organizzata, ma anche per i procedimenti sulla criminalità comune”. (LAPRESSE)

Droni, intercettazioni telefoniche, indagini sul web. E poi c’è sempre la vanità del nostro tempo: chi non resiste al selfie col reperto archeologico non dichiarato e che vorrebbe vendere piazzato su Facebook? E così, nell’area tra Chiusi e Città della Pieve, è stato scoperto uno scavo clandestino non di tombaroli ma di proprietari del terreno: erano in difficoltà economiche e contavano di rivendere ciò che avevano trovato per puro caso durante l’aratura. (Corriere Roma)

E’ considerato uno dei più importanti recuperi di manufatti etruschi mai realizzato durante un’azione investigativa. Un patrimonio archeologico che arriva da Città della Pieve, dove già nel 2015 – con la scoperta della cosiddetta "Tomba di Laris" – si accertò inequivocabilmente la massiccia presenza della misteriosa civiltà Etrusca che fino a quel giorno si pensava fosse concentrata nel chiusino. (LA NAZIONE)

La scoperta è di quelle da lasciare col fiato sospeso perché il recupero è tra i più importanti degli ultimi tempi riguardante gli antichi Etruschi: suppellettili e vasellame, quattro specchi in bronzo, uno dei quali con l’antica divinizzazione di Roma e della lupa che allatta soltanto Romolo, un balsamario contenente ancora tracce organiche del profumo utilizzato in antichità, un pettine in osso, vasi in bronzo e terracotta comunemente utilizzati dalle donne etrusche durante banchetti e simposi sono stati rinvenuti durante un’azione investigativa che ha consentito il recupero di otto urne litiche etrusche e due sarcofagi, con il relativo corredo funerario di età ellenistica del III secolo a. (Il Sole 24 ORE)

Ce ne erano anche altri altrettanto rilevanti che qualcuno aveva “scavato” abusivamente e poi occultato, altrettanto abusivamente. Bene, i reperti rinvenuti in quell’occasione non erano gli unici in quel sito archeologico. (Prima Pagina Chiusi)

Otto urne litiche etrusche, tutte integre, in travertino bianco umbro, in parte decorate ad altorilievi con scene di battaglie, di caccia e con fregi, alcune delle quali con pigmenti policromi e rivestimenti a foglia d’oro, altre con la raffigurazione del mito di Achille e Troilo. (Paolo Gianlorenzo)