Re Carlo III ringrazia i medici dopo un anno segnato dal cancro

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Morti sul lavoro

Re Carlo III ha reso omaggio, durante il suo discorso di Natale, allo staff medico che ha portato «sostegno» e «conforto» alla famiglia reale, alla fine di un anno segnato dal cancro del monarca e di sua nuora Kate. (blue News | Svizzera italiana)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Mentre the Firm si prepara a festeggiare insieme il Natale (tra i grandi esclusi, oltre al principe Harry, anche il principe Andrea, reduce da un nuovo scandalo), in molti si interrogano sullo stato di salute del sovrano. (Elle)

La Royal Family ha condiviso il backstage del messaggio di Natale di re Carlo, evidenziando l'impegno del team e la gratitudine del sovrano. Carlo ha ringraziato medici, volontari e il pubblico per il supporto dopo l'annuncio della sua diagnosi di cancro. (La Stampa)

Eppure, anche nel 2024, il sovrano inglese resta uno dei royal workers più attivi in casa Windsor: secondo i dati che arrivano dal Regno Unito, infatti, soltanto la principessa Anna ha lavorato più di lui (217 impegni ufficiali contro 186). (Vanity Fair Italia)

Carlo III ringrazia i medici alla fine di un anno «segnato dal cancro»

Dopo quasi un anno di battaglia contro il cancro, re Carlo dovrà proseguire i suoi trattamenti anche nel 2025. Buckingham Palace ha confermato che il trattamento di re Carlo sta dando risultati positivi, ma che dovrà continuare anche nel nuovo anno (Grazia)

“Un grazie sincero” Il discorso natalizio che Carlo III ha pronunciato dalla Fitzrovia Chapel è molto personale. In diversi passaggi dell’intervento, infatti, Sua Maestà ha rievocato i momenti relativi alla diagnosi di cancro e all’inizio delle cure, ringraziando i dottori e i familiari che lo hanno supportato nel lungo, difficile percorso, non ancora concluso, verso la guarigione. (il Giornale)

«Rivolgo un ringraziamento speciale e sincero ai medici e al personale infermieristico che, quest'anno, hanno sostenuto me e gli altri membri della mia famiglia attraverso le incertezze e le ansie associate alla malattia, e ci hanno portato la forza, la cura e il conforto di cui avevamo bisogno», ha affermato. (Corriere del Ticino)