Da dove riparte Luna Rossa: Ruggero Tita e Marco Gradoni per la prossima America's Cup

Quando la malinconia per l’eliminazione si confonde con il crepuscolo e il piazzale della base si svuota di lacrime, un uomo della manutenzione lava Luna Rossa con l’acqua dolce, come alla vigilia di un qualsiasi giorno di regata. Gesti antichi, al pari di questa coppa vecchia 173 anni che respinge un’altra volta Luna Rossa: la Vuitton Cup, il passaggio obbligato verso il sacro Graal, fa rotta verso l’Inghilterra, la foce da cui la corrente origina (1851), l’America’s Cup resta una faccenda riservata agli anglosassoni. (Corriere della Sera)

Ne parlano anche altri media

Alla base è il giorno delle famiglie. “Non mi sono ancora ripreso”, dice. (La Stampa)

La base di Luna Rossa a Barcellona è stata aperta alle famiglie, le ragazze della Coppa America (la vera novità di questo format: ieri tre prove su quattro dominate dall’Ac40 timonato da Giulia Conti e Margherita Porro) regatano sul maxischermo, tutto intorno bambini, passeggini, pancioni contenenti futuri velisti, volti sorridenti che combattono la mestizia generale di sottofondo: la Luna che doveva vincere tutto è già a casa, ma la prossima coppa è dietro l’angolo; non c’è tempo da perdere, la rifondazione è già iniziata. (Corriere della Sera)

Al suo fianco Marco Tronchetti Provera, vice-presidente di Pirelli, il title sponsor del team ("In qualche modo ci saremo anche in futuro, dovremo solo valutare le forme") e il team director Max Sirena. (La Gazzetta dello Sport)

Nava: "Luna Rossa riparta da Ruggero Tita"

Tutti aspettavano un suo commento, una sua presa di posizione, è arrivata a 24 ore dalla finale persa contro Britannia e, come spesso accade, non è banale: Patrizio Bertelli da Barcellona, incontrando la stampa italiana alla base di Luna Rossa, ha tracciato già le linee della nuova Luna Rossa. (Giornale della Vela)

Si fermano all’undicesima regata della serie di finale della Louis Vuitton Cup i sogno di gloria di Luna Rossa nella corsa alla 37^ America’s Cup. Ancora una volta si rivela decisiva la partenza, con gli inglesi più abili e la Silver Bullet ad inseguire. (Quotidiano Sportivo)

Il leader di questa generazione di velisti italiani è sicuramente Ruggero Tita e potrebbe essere lui uno dei pilastri da cui ripartire per la prossima campagna di Coppa America. Siamo ormai entrati nella foiling generation e anche in Italia abbiamo interpreti di grande livello per questo tipo di sviluppo della vela. (La Gazzetta dello Sport)