Javier Milei: «La motosega anche per l’Italia. Io premier e Meloni al Quirinale? Perché no?»
Il presidente dell'Argentina con cittadinanza italiana: io nell'Internazionale della Destra con Giorgia, Trump, Netanyahu e Musk La motosega può funzionare anche per l’Italia. Ne è convinto il presidente dell’Argentina Javier Milei, che in un’intervista a Libero oggi parla del suo esempio: «Se io avessi detto un anno fa che avrei applicato le mie idee in un paese flagellato da cento anni di socialismo, mi avrebbero detto che sarebbe stato impossibile, nessuno avrebbe creduto a un aggiustamento del Pil pari al 15%, nessuno avrebbe creduto alle riforme strutturali che avevo messo in programma e che abbiamo varato. (Open)
Ne parlano anche altre testate
«Giorgia Meloni ha dei valori molto solidi, una forza ammirabile e si trova a dover lottare contro un vero e proprio nido di vipere woke». Alla domanda del tutto ipotetica se accetterebbe di fare il premier con Meloni capo dello Stato risponde: «Se me lo chiedesse Giorgia, prenderei sicuramente in considerazione la proposta. (Corriere della Sera)
È domenica, il mezzogiorno romano è freddo e solare, attendo che Javier Milei concluda un incontro con John Elkann. Ripasso le domande e le note, appunto sul taccuino alcune cose che mi raccontano i suoi collaboratori. (Liberoquotidiano.it)
Il presidente argentino Javier Milei ha partecipato ieri al raduno di Atreju, la kermesse di Fratelli d'Italia, dove ha parlato anche della "necessità di dare vita ad un internazionalismo della destra". (Fanpage.it)
«Le ricette tradizionali della politica hanno fallito. Le mie ricette non sono quelle tradizionali ma funzionano». (Corriere Roma)
Courtesy: Youtube Fratelli d'Italia. (Corriere TV)
Nel retro riunisce i vertici europei di FdI, Nicola Procaccini e Carlo Fidanza, in attesa di un annuncio che più fonti di Fratelli d’Italia danno in programma per oggi: il cambio della guardia al timone dei Conservatori europei, che si concretizzerà a gennaio 2025, e l’endorsement all’ex primo ministro polacco Mateusz Morawi… (la Repubblica)