Siria ‘liberata’, Noury (Amnesty international): “Paese devastato da torture e guerra, ora entri in scena la giustizia internazionale”

Siria ‘liberata’, Noury (Amnesty international): “Paese devastato da torture e guerra, ora entri in scena la giustizia internazionale” Per giudicare i passati crimini del regime di Assad e dei suoi funzionari, deve entrare in scena la giustizia internazionale: questo l'auspicio di Amnesty International dopo la presa di Damasco da parte dei ribelli Getting your Trinity Audio player ready... ROMA – “È indispensabile che ci sia una forma di giustizia internazionale che ora esamini gli efferati crimini commessi da funzionari del deposto regime siriano, anche applicando la giurisdizione universale, come già accaduto, per chi aveva cercato riparo o si trovava in Europa quando Assad era ancora in carica”: così commenta alla Dire Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International, la notizia della caduta del regime della famiglia Assad, al potere dal 1970, dopo che gruppi ribelli hanno preso il controllo della capitale Damasco. (Dire)

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"I sospetti autori di crimini di diritto internazionale e di altre gravi violazioni dei diritti umani devono essere indagati e, se giustificato, perseguiti per i loro crimini", ha dichiarato in un comunicato Agnes Callamard, responsabile del gruppo per i diritti con sede a Londra. (Il Dubbio)

Abdurrahman Mustafa, sottolineando che il popolo siriano non si è arreso e non ha perso la sua determinazione, neanche nei campi e nell'esilio, ha affermato che il popolo non ha mai perso la sua fede contro il regime di Assad sostenuto da Iran, Hezbollah e Russia. (TRT)

«Andate dove volete», rispondono i ribelli alle donne che, incredule, chiedono dove debbano andare. Le immagini mostrano la liberazione delle detenute della prigione di Sednaya, in Siria, ad opera dei ribelli jihadisti di Hayat Taìharir al Sham. (Corriere TV)

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Nel 2022, l'ADMSP, l'associazione dei detenuti e delle vittime della prigione, ha detto che «è diventata di fatto un campo di sterminio». Non è un caso quindi che Saydnaya sia stata una delle prigioni ad essere liberata quando i ribelli hanno preso il controllo della Siria (ilmessaggero.it)

Le donne incredule chiedono 'Dove dobbiamo andare?', e gli uomini rispondono "Dove volete, madri, andate". La prigione di Sednaya, soprannominata "Mattatoio umano ", è una prigione militare vicino a Damasco utilizzata dal governo di Assad per detenere migliaia di prigionieri, sia civili che ribelli. (la Repubblica)

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