Mar Baltico, due cavi sottomarini danneggiati: ipotesi sabotaggio

Ancora ignote le cause dei due incidenti avvenuti nel Mar Baltico. Si tratta di due cavi per i dati e comunicazioni tra due rispettivi paesi: il primo tra Finlandia e Germania, il secondo collega Svezia e Lituania. Gli investigatori finlandesi hanno aperto un'indagine sulla rottura considerata da Berlino un "sabotaggio" ascolta articolo Danneggiati -per cause sconosciute -due cavi sottomarini nel Mar Baltico. (Sky Tg24 )

Ne parlano anche altri media

Nel giro di un paio di giorni sono stati danneggiati due cavi sottomarini di telecomunicazioni che trasmettono dati tra Paesi della regione. (il Giornale)

Così Nello Musumeci, ministro per la Protezione Civile e le Politiche del mare, a margine del secondo Forum Space&Blue, sottolinea la necessità di tutelare questi scambi - di merci come di dati - ricordando che “non è vero che la circolazione del mare sia scontata per sempre e ovunque, lo abbiamo capito proprio negli ultimi mesi”. (Adnkronos)

A dirlo è la Germania, attraverso il suo ministro della Difesa, Boris Pistorius. «Dobbiamo concludere – ha dichiarato davanti ai giornalisti a Varsavia – pur senza sapere esattamente chi sia stato, che si tratta di un'azione ibrida. (Corriere della Sera)

Un altro sabotaggio inquieta il Baltico. Tagliati due cavi sottomarini, "è un attacco ibrido" (di L. Santucci)

Non a caso, Finlandia e Germania, in una dichiarazione congiunta, hanno dichiarato di essere «profondamente preoccupate per il cavo sottomarino danneggiato» e di star «indagando su un incidente che ha tutta l'aria di essere un danno intenzionale». (Corriere del Ticino)

Due cavi sottomarini per le telecomunicazioni sono stati danneggiati nel Mar Baltico, con atti che appaiono riconducibili alla guerra ibrida che si sviluppa parallelamente al conflitto in corso da... (Virgilio)

La prima volta può essere un incidente, la seconda una sfortunata coincidenza, la terza porta inevitabilmente a pensare male, ma la quarta è una conferma di quel retropensiero. (L'HuffPost)