Ponte di Messina: dopo la Via, sì al progetto definitivo "entro dicembre". Salvini: "L'Italia guarda al futuro"
Potrebbe arrivare "entro dicembre" il via libera del Cipess al progetto definitivo del Ponte sullo Stretto di Messina. Ad annunciarlo è stata la società Stretto di Messina, dopo il parere positivo della Commissione tecnica di Valutazione dell'impatto ambientale del ministero dell'Ambiente arrivato nella serata di ieri. "Il Mit, con (Secolo d'Italia)
La notizia riportata su altri giornali
Capisco che i signori del No a tutto, dopo aver fatto innumerevoli accessi agli atti, aver presentato non si sa quante denunce infondate, aver sparso notizie non vere, facciano fatica ad accettare che il gruppo di esperti della Commissione di VIA, a valle di uno straordinario lavoro di verifiche avviato diversi mesi fa, abbia dato il via libera al Ponte. (StrettoWeb)
Ora manca solo un’ultima autorizzazione prima di iniziare i lavori (Milano Finanza)
Testo raccolto da Ilaria Mangano “Un esito forse quasi scontato rispetto a quello che si era compreso. Ancora non abbiamo il provvedimento in cui ci sono le 60 prescrizioni. (Tempo Stretto)
“La destra e gli speculatori cantano vittoria, ma c’è ben poco da stare allegri, se non per chi trarrà profitto dall’allungamento della trafila di progettazione e costruzione del Ponte“. L’esito della valutazione dell’impatto ambientale è arrivato proprio ieri, una giornata in cui il territorio siciliano è stato flagellato dal maltempo in una misura tale per cui è stato solo un caso se non c’è scappato il morto, a dimostrazione di come gli interventi necessari per Calabria e Sicilia siano altri. (StrettoWeb)
"'Se arriva un terremoto resterà in piedi soltanto il ponte'. Le parole odierne di Salvini danno il polso della leggerezza con cui il leader della Lega tratta quest’opera, la cui utilità ancora oggi non è supportata da alcuno studio. (Civonline)
Al pronti via, incassato il primo via libera dal ministero dell’Ambiente, il progetto del Ponte lievita nei costi a carico dello Stato. Ma c’è di più. La spesa sarà per quasi a metà tutta a carico del Fondo di sviluppo e coesione i fondi destinati a ridurre di divari infrastrutturali e sociali nel Paese. (la Repubblica)