D’Aversa: "Usciamo con onore, ma il rammarico è per l’andata"
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Roberto D’Aversa, pur riconoscendo il valore dell’avversario, non nasconde il disappunto per come si è giocata la partita d’andata. "Usciamo da questa semifinale storica con onore", ha dichiarato il tecnico dell’Empoli ai microfoni di Sportmediaset dopo la sconfitta al Dall’Ara, "ma il rammarico, anche se era importante non perdere, resta per il primo confronto, dove abbiamo commesso errori contro una delle squadre migliori del campionato". Nonostante l’eliminazione, D’Aversa ha lodato l’approccio dei suoi: "Abbiamo fatto una partita seria", ha sottolineato, promettendo che nelle prossime gare cercheranno di "dimostrare di meritare la permanenza in Serie A".
Intanto, il Bologna scrive una pagina di storia. Dopo cinquantuno anni, i rossoblù tornano in finale di Coppa Italia, dove il 14 maggio affronteranno il Milan. Vincenzo Italiano, raggiante al termine dell’incontro, ha conquistato la quarta finale in due anni: la prima con il Bologna, dopo le tre disputate alla guida della Fiorentina. Due nella stagione 2022-23 – quella di Coppa Italia contro l’Inter e la Conference League contro il West Ham – e un’altra nell’ultima annata, sempre in Europa, contro l’Olympiacos.
Sul campo, a emergere è stato soprattutto Giovanni Fabbian, autore della sua miglior prova stagionale, seguito da Dallinga, Lykogiannis e Moro. Tra i sostituti, Dominguez e Pedrola hanno lasciato il segno con ingressi di qualità. Ravaglia, tra i pali, ha mostrato qualche incertezza nel gioco con i piedi, ma ha compiuto parate decisive, come quella su Solbakken al 12’, mentre sul gol di Kovalenko non ha avuto colpe. De Silvestri, dal canto suo, ha confermato leadership e umiltà, guidando una squadra che sembra aver bandito individualismi.
La partita, gestita con freddezza dal Bologna, ha visto i rossoblù mantenere il largo vantaggio ottenuto all’andata. Fabbian, servito da Moro, ha spento subito le velleità empolesi, ma Kovalenko ha riacciuffato il pareggio dopo un’ottima azione di Sambia e Solbakken. Nonostante il dominio del possesso (70% per il Bologna), l’Empoli ha tenuto alta la tensione, dimostrando di non volersi arrendere facilmente.