Paolo Pillitteri, la città dice addio al sindaco della “Milano da bere”
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Una città che cavalcava l’onda del progresso, ma che porgeva sempre il salvagente a chi non sapeva nuotare. Una città che si leccava le ferite degli anni di piombo sfoggiando la novità assoluta di una giunta rosso-verde, ma che stava inesorabilmente camminando verso i suoi anni più bui, quelli di Tangentopoli. La Milano col Ramazzotti nel bicchiere e il coeur in man ha perso uno dei suoi espone… (La Repubblica)
Su altre fonti
Stando alle origini dei suoi genitori, era duro come i valtellinesi e gioviale come i siciliani». «Era un uomo di estrema simpatia, di grande cultura e curiosità, con una passione politica ereditata dalla madre partigiana. (La Repubblica)
Che contributo ha dato al Made in Italy che neg… (la Repubblica)
Ero giovane e moralista e il moralismo spesso sbaglia bersaglio, ma non sempre. C’era qualcosa di fatuo, di modaiolo, la piramide farlocca nella fabbrica dismessa dell’Ansaldo (1989, quarantacinquesimo congresso del Partito Socialista Italiano) non era solo boriosa — la satira politica ci campò per settimane — ma già indicava un futuro post-ideologico, e post-tutto, che aveva poco di solido e qualcosa di rassegnato, se non di arreso. (la Repubblica)
Ha lottato per diciotto giorni all'ospedale San Raffaele. È morto nel giorno suo 84esimo compleanno Paolo Pillitteri (nella foto con Silvio Berlusconi), sindaco socialista della «Milano da bere» dal 1986 al 1992. (il Giornale)
In occasione dei funerali, il sindaco Giuseppe Sala ha proclamato il lutto cittadino per l’intera giornata, in segno di cordoglio e partecipazione della comunità milanese, e ha disposto l’esposizione della bandiera civica a mezz’asta nelle sedi comunali. (MilanoToday.it)
L’ultima volta che l’ex sindaco è entrato a Palazzo Marino. Paolo era contentissimo di rivedere tante volti a lui noti e di “riprendere il filo del discorso“ per il futuro di Milano. (IL GIORNO)