Emma Bonino ricoverata in terapia intensiva all'ospedale Santo Spirito di Roma: "Difficoltà respiratorie"

C’è tanta apprensione per Emma Bonino, ricoverata da giovedì 17 ottobre nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale Santo Spirito di Roma. L’ex ministra degli Esteri accusava difficoltà respiratorie. Tuttavia, secondo le ultime indiscrezioni il quadro clinico di Emma Bonino sarebbe in netto miglioramento dal momento che starebbe rispondendo bene alle cure che sta ricevendo. Emma Bonino ricoverata, cos'è successo Il tumore e la guarigione Attivismo e politica Emma Bonino ricoverata, cos’è successo Le notizie sono ancora frammentarie. (Virgilio Notizie)

La notizia riportata su altre testate

Il primo dirigente politico a fare gli auguri a Bonino è stato Carlo Calenda, segretario di Azione, a nome di tutti il partito. Sta rispondendo bene alle terapie ed oggi risulta in netto miglioramento. (Il Fatto Quotidiano)

L’ex senatrice di +Europa ed ex ministro degli Affari Esteri, alle ultime Europee candidata con la lista "Stati Uniti d'Europa" assieme a Matteo Renzi, aveva pubblicamente parlato della sua malattia, un tumore al polmone sinistro. (Tiscali Notizie)

Sta rispondendo bene alle terapie ed oggi risulta in netto miglioramento. È quanto fa sapere l'ufficio stampa di più Europa (corriereadriatico.it)

Sta rispondendo bene alle terapie ed oggi risulta in netto miglioramento – fa sapere l’ufficio stampa di +Europa interpellato dall’ANSA. (Livesicilia.it)

«Sta rispondendo bene alle terapie e oggi risulta in netto miglioramento», fanno sapere fonti vicine a Bonino. Ieri pomeriggio, 18 ottobre, Bonino ha accusato difficoltà respiratorie per cui i medici hanno disposto il ricovero nel reparto di terapia intensiva del Santo Spirito diretto dal professor Mario Bosco. (Corriere Roma)

È quanto fa sapere l'ufficio stampa di Più Europa interpellata Emma Bonino ha accusato ieri pomeriggio difficoltà respiratorie per cui è stata ricoverata nel reparto di terapia intensiva dell'Ospedale Santo Spirito di Roma, diretto dal professor Mario Bosco. (Secolo d'Italia)