Orge e droga: esplode caso Puff Daddy, ora tremano tutti ▷ "Speriamo non ci siano casi in Italia"

L’arresto e l’accusa formale di Puff Daddy hanno scosso profondamente il mondo della musica e dello spettacolo negli Stati Uniti, alimentando numerose speculazioni online riguardo la partecipazione di celebrità ai celebri ‘White Party’ e ‘Freak Off’ organizzati dal rapper e produttore, ora al centro di gravi accuse di traffico sessuale. Sean ‘Diddy’ Combs, noto anche come P Diddy o Puff Daddy, è stato arrestato il 17 settembre e pochi giorni dopo incriminato per associazione a delinquere e traffico di esseri umani a scopo sessuale. (Radio Radio)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Tra le star coinvolte c’è anche Justin Bieber, che dall’inizio della sua carriera si è molto legato al produttore, tanto da raccontare più volte di vederlo come il suo “mentore musicale”. (MOW)

Dopo l’arresto di Diddy non è solo il rapper a temere, ma a quanto pare il panico è dilagato in tutta Hollywood, soprattutto a causa della diffusione di una lista con i nomi dei presunti partecipanti ai suoi White Party, tra questi Paris Hilton, Jennifer Lopez e Ashton Kuthcer. (Fanpage.it)

Venerdì Sean Combs è stato colpito da una nuova causa, la tredicesima dallo scorso novembre. Una donna anonima lo ha denunciato per stupro, raccontando di essere stata abusata per anni. Abusata per anni e costretta ad abortire: l’ultima denuncia di una vittima di Diddy (la dodicesima) (Hotblockradio.it)

“Una persona famosa e di alto profilo è stata registrata, senza saperlo, da Puff Daddy mentre abusava di una ragazza”: lo rivela l’avvocato Ariel Mitchell-Kidd

Una prima richiesta era stata respinta a metà settembre. Per i giudici c’era il pericolo che fuggisse, inquinasse le prove, reiterasse i reati di cui è accusato. (Rolling Stone Italia)

Ricevere questo tipo di materiale non richiesto è abbastanza comune per i reporter di grandi gruppi mediatici con indirizzi e-mail accessibili. Negli ultimi anni, questo particolare interlocutore mi ha scritto più o meno le stesse cose su O. (Vanity Fair Italia)

Spunta un’altra presunta vittima di molestie e violenze sessuali nella rete di Puff Daddy. Stavolta a puntare il dito contro il produttore incarcerato, già per altre vicende analoghe a suo carico, è l’avvocatessa Ariel Mitchell-Kidd che a NewsNation. (Il Fatto Quotidiano)