Per capire gli Usa guardiamo all’antica Roma: a Donald Trump il ruolo di dictator
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Quella che sta per iniziare, negli Usa, e poi a cascata nel resto del mondo, è la “partita del secolo”. Come sempre accade nel corso delle grandi svolte della storia, la transizione non sarà per nulla morbida. Per millenni è stato così. Basterebbe pensare, per guardare solo agli ultimi tre secoli, alle rivoluzioni americana e francese, all’Età napoleonica, all’avvento della rivoluzione industriale anche dietro le spinte dell’avanzamento scientifico-tecnologico, alla prima guerra mondiale, alla rivoluzione russa, alla seconda guerra mondiale. (LaC news24)
Se ne è parlato anche su altre testate
Autocrati, dittatori o presidenti democratici, ma tutti espressioni dell’Uomo forte, saldamente al potere da svariati anni o tornati alla guida della nazione dopo un’interruzione. (Panorama)
Il dibattito sarà condotto da Mauro Della Porta Raffo, presidente onorario della Fondazione Italia Usa, noto per le sue analisi acute e il suo vasto bagaglio culturale in materia di politica americana (varesenews.it)
America, “populismo first” Donald Trump è riuscito a farsi rieleggere grazie a una propaganda che lo spacciava per un uomo del popolo e suo paladino contro le classi agiate e quelle dirigenti, contro le élite alle quali però appartiene. (Collettiva.it)
L’Unione europea aveva bollato la presidenza di Trump come un’anomalia, opinione che era parsa giustificata dalla sconfitta inflittagli da Joe Biden nel 2020. (Corriere della Sera)
Sarebbe fin troppo facile sparare a zero contro l’entrante amministrazione Trump, accodandosi ai grandi giornali della stampa americana che già hanno lanciato l’allarme sui disastri che essa provocherà. (Il Fatto Quotidiano)
«Vent’anni fa, la forza dinamica della politica americana era il dissenso liberal, l’impulso a riformare le ingiustizie del nostro sistema sociale ed economico e cambiare il modo di fare le cose, in modo che non si dovessero mai ripetere i drammi della Depressione». (il manifesto)