I ginecologi si arrabbiano con Papa Francesco per le sue frasi sull’aborto: «Gli scriveremo, non meritiamo questo trattamento»

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Il segretario di Aogoi Chiantera: «Sicuri che il pontefice si sia sbagliato». Il Pontefice aveva bollato come «sicari» chi pratica la legge 194 «La 194 sull’Interruzione volontaria di gravidanza è una legge e quindi va rispettata. Lo Stato vaticano ha rapporti diplomatici con lo Stato italiano e c’è reciproco rispetto ma è molto doloroso per i medici essere definiti dei ‘sicari’». Lo afferma all’ANSA il segretario dell’Associazione ostetrici ginecologi ospedalieri italiani (Aogoi), Antonio Chiantera, commentando le frasi di Papa Francesco sull’aborto ed annunciando che scriverà al pontefice. (Open)

Ne parlano anche altre fonti

Aborto, Anelli: “I medici vicini alle persone, rendono possibile l’applicazione della Legge nel rispetto della libertà di ognuno”. lunedì 30 settembre 2024 (FIMMG - Federazione Italiana Medici di Medicina Generale - Sezione regionale Puglia - Sezione prov. Bari)

Non ci sono forme di rispetto o ragioni di separazione dei poteri che permettano di ignorare le dichiarazioni di Papa Francesco e tacere sulla loro gravità. Chi abbia a cuore non solo la libertà delle donne (il minimo sindacale), non solo la laicità dello Stato (da poco trascorso il XX settembre che ci ricorda i confini del Vaticano) ma anche l’ovvietà che le leggi vanno applicate, non può permettere che il capo di uno Stato estero definisca “sicari” e quindi assassini per mano d’altri i medici che praticano l’interruzione volontaria di gravidanza. (Estense.com)

“I medici sono sempre vicini alle persone che soffrono, che hanno bisogno del loro aiuto. Nel caso specifico, svolgono questo delicato compito rendendo possibile l’applicazione di una legge dello Stato, la 194/78. (Nurse Times)

Quelle parole violente del Papa contro le donne

Sono gli stessi dati del Ministero della Salute a fotografare un panorama sanitario in cui almeno 7 ginecologi su 10 sono obiettori con picchi ancora più elevati al Sud, in particolare in Sicilia, Abruzzo e Molise. (Vanity Fair Italia)

Non tanto per le parole di Papa Francesco sul Re antiabortista Baldovino di Belgio, che abdicò per alcuni giorni nel 1990 per non dover promulgare la legge sull’interruzione di gravidanza. Quanto piuttosto per l’imbarazzo che provoca nei giornali di sinistra il pontefice “buono”, progressista, quello “venuto da lontano” per dare una svolta alla Chiesa sui diritti a differenza di Ratzinger. (Nicola Porro)

La violenza verbale di Bergoglio ancora una volta ha superato il limite. Il Monarca assoluto dello Stato extracomunitario vaticano che, per disgrazia geografica, si trova su territorio italiano, si è permesso (di nuovo) definire assassine le donne che abortiscono e sicari i medici che danno loro assistenza sanitaria. (left)