A Pontida vestito da carcerato: «Con Salvini arrestate anche me»
Si è presentato a Pontida vestito da carcerato, con una tuta e un cappellino a righe bianche nere e orizzontali, Michele Leombruno, vicesindaco di Serra Capriola, in provincia di Foggia, sul pratone di Pontida, in occasione del raduno leghista. «Ho votato Salvini, arrestate anche me», si legge sui cartelli che indossa. «Iscritto alla Lega dal 2015, sono vestito così per solidarietà a Salvini. La Lega aveva detto nel programma elettorale che avrebbe bloccato l'immigrazione clandestina. (Corriere TV)
Ne parlano anche altri media
Il grande giorno di Pontida, oggi domenica 6 ottobre. Tutti sul pratone, il rituale raduno della Lega, oggi più che mai stretta attorno al leader, Matteo Salvini, su cui pende la richiesta di condanna a sei anni nell'ambito del processo Open Arms, oltre alla richiesta di risarcimento avanzata dalle parti civili pari a oltre un milione di euro. (Liberoquotidiano.it)
Tra gli stand delle regioni il più fotografato è Roberto Vannacci, che si è concesso una passeggiata tra gli elettori leghisti. Tanto affetto per il generale, che dribbla le domande dei cronisti, accompagnato e protetto dai suoi fedelissimi, come Fabio Filomeni dell'associazione Il mondo al contrario. (Tiscali Notizie)
Attira le telecamere Michele Leombruno, vicesindaco di Serracapriola (Foggia) e primo consigliere comunale della Puglia ad aver aderito alla Lega nel 2015, vestito con una tuta a strisce bianche e nere simil carcerato e il cartello «Ho votato Lega, arrestate anche me». (La Gazzetta del Mezzogiorno)
Il pratone si prepara, tra gadget e magliette (IL GIORNO)
Ed effettivamente, l'assenza dell'annunciatore storico Daniele Belotti dal palco del raduno leghista è qualcosa di particolare, se non un segno dei tempi che cambiano. "Non c'è Pontida senza Belotti", dice sconsolata una militante leghista delle origini sul pratone già dalle nove del mattino. (la Repubblica)
Debutto da star dal palco di Pontida per Roberto Vannacci, che intorno a mezzogiorno è intervenuto per la prima volta al raduno leghista dopo i ministri del Carroccio e prima dei big sovranisti europei Viktor Orban e Geert Wilders. (La Stampa)