Neonato morto in culla termica a Bari, parroco e manutentore indagati per omicidio colposo
Ci sono due indagati per omicidio colposo nell'inchiesta aperta sul caso del neonato di un mese trovato morto a Bari nella culla termica il 2 gennaio scorso. Si tratta del parroco della chiesa di San Giovanni Battista, al quartiere Poggiofranco del capoluogo pugliese, e il tecnico che alcuni giorni prima aveva curato la manutenzione negli ambienti e della stessa culletta. Le indagini coordinate dal pubblico ministero della Procura della Repubblica del Tribunale di Bari, Angela Morea e dal procuratore aggiunto Ciro Angelillis, sono condotte dalla Squadra Mobile della Questura. (Adnkronos)
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Mentre si aspetta l’esito dell’autopsia per capire causa e tempistiche della morte del neonato trovato senza vita nella culla termica della chiesa San Giovanni di Bari il 2 gennaio scorso proseguono gli accertamenti della Procura per ricostruire l’esatta dinamica del fatto. (bari.corriere.it)
L’autopsia, condotta dal medico legale Biagio Solarino è stata cruciale per per chiarire le cause del decesso. L’incarico era stato affidato dal procuratore aggiunto Ciro Angelillis, nell’ambito di un’inchiesta per abbandono di minore seguito da morte. (quotidianodipuglia.it)
Bari — La culla termica della chiesa San Giovanni Battista di Bari il 2 gennaio non era funzionante. Per questo il bambino di poche settimane che vi è stato portato nella notte del 1 gennaio potrebbe essere morto. (La Repubblica)
ROMA – Forse la versione data dal parroco non ha convinto gli inquirenti. Ora lui stesso risulta indagato per omicidio colposo: don Antonio Ruccia, parroco della chiesa di San Giovanni Battista a Bari, quella in cui il 2 gennaio scorso è stato ritrovato il corpo senza vita di un neonato, lasciato nella culla termica. (Dire)
Per il neonato morto nella culla termica di una chiesa a Bari sono indagati il parroco e il tecnico della culla stessa. (StatoQuotidiano.it)
A partire dalla risposta alla domanda se un «protocollo» esista. Gli accertamenti sulla culla, il suo funzionamento ma anche chi e come avrebbe dovuto provvedere alla manutenzione e ai controlli, sono gli aspetti su cui si stanno concentrando dal primo momento le verifiche degli agenti della Squadra mobile, guidati dal primo dirigente Filippo Portoghese... (La Gazzetta del Mezzogiorno)