Attentato a Magdeburgo, c'è anche un italo-tedesco tra i feriti: ha subito operazioni alle gambe e a una caviglia

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La Farnesina è in contatto con la vittima e i suoi famigliari Cinque morti, per il momento, 200 feriti di cui una cinquantina sono gravi: è il bilancio dell’attentato a Magdeburgo, in Germania, avvenuto la sera del 20 dicembre. Tra le persone investite da Taleb Al Abdulmohsen nell’area del mercatino di Natale c’è anche un cittadino italo-tedesco. Lo scrive l’Ansa, che riporta le generalità dell’uomo: si chiama Marco Forcinati, ha 39 anni ed è un dipendente della Wolkswagen. (Open)

Su altre fonti

Un enorme tappeto di fiori e non solo sul luogo della strage di venerdì a Magdeburgo, in Germania, per commemorare le vittime dell'attentato dei mercatini di Natale. Almeno 5 i morti e 200 i feriti dopo che un'auto, guidata da un cittadino di origini saudite, è piombata sulla folla. (Il Sole 24 ORE)

C'è un cittadino italiano tra i feriti nell'attentato terroristico che venerdì scorso ai mercatini di Natale di Magdeburgo, in Germania, ha provocato 5 morti. Tra le decine di feriti c'è un uomo di 40 anni, Marco Forciniti, originario di Pietrapaola, in Calabria. (Adnkronos)

Un ricordo per le vittime dell'attentato di Magdeburgo (il Giornale)

Scholz: “A Magdeburgo un gesto malato”. L’imbarazzo dell’Afd: “Il killer non era uno dei nostri”

A Magdeburgo, alle ultime europee, l’Afd, il partito filo-nazista tedesco, prende il 30% dei voti. «Ogni monologo puro, incapace di correggersi e di modificarsi nella dialettica del dialogo, è tendenzialmente un discorso della follia» Claudio Magris (Itaca e oltre) Il cortocircuito della follia. (La Stampa)

Dopo l'attentato che ha causato cinque morti e centinaia di feriti ai Mercatini di Natale di Magdeburgo, in Germania, nella mattinata di oggi (22 dicembre) il Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica si è riunito per delineare il rafforzamento delle misure e l'implementazione dei servizi di sicurezza in vista delle festività natalizie TRENTO. (il Dolomiti)

BERNBURG – È la seconda volta in pochi mesi che Olaf Scholz deve inchinarsi alle vittime di una strage, che deve dirsi «scioccato» per una strage ed esprimere cordoglio alle famiglie per un atto vigliacco. (la Repubblica)