Nuovi vaccini e pillole, l'anti-Covid è su misura
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Grazie agli studi dei ricercatori di tutto il mondo, oggi finalmente ci si può proteggere con i vaccini e anche con gli anticorpi monoclonali.
I risultati di fase 3 sembrano molto promettenti, l’efficacia sarebbe comparabile a quelli a mRna (ossia Pfizer e Moderna).
Un vaccino basato sulla tecnologia delle proteine ricombinanti: assemblandosi possono formare cioè particelle simil-virali che inducono il sistema immunitario a produrre anticorpi. (Il Messaggero)
La notizia riportata su altre testate
Il primo riguarda la produzione, più lenta rispetto a quelli già in commercio; il secondo aspetto è legato alle strategie aziendali e ai mancati accordi con i colossi farmaceutici di lungo corso Sostanzialmente per due ordini di motivi. (Il Sole 24 ORE)
Si tratterebbe di vaccini di ultima generazione, che garantirebbero una protezione efficace contro le mutazioni del Covid. Il risultato si otterrebbe progettando dei sieri in gradi di attivare le cellule T , ovvero quelle della memoria immunitaria, così da attaccare le cellule infette e spegnere il Covid sin dall’inizio. (Corriere dello Sport.it)
Gemelli IRCCS di Roma per fare il punto sui nuovi farmaci contro il Covid-19 e quelli in arrivo. Monoclonali. Sul fronte degli anticorpi monoclonali per il trattamento di Covid-19 a breve arriverà un importante passo in avanti. (San Marino Rtv)
Quindi, progettando vaccini che attivano le cellule della memoria immunitaria, note come cellule T, per attaccare le cellule infette, sarebbe possibile eliminare il SARS-CoV-2 fin dall’inizio, contribuendo così a fermarne la diffusione. (Tiscali Notizie)
Agendo su questi bersagli, dunque, la nuova tipologia di vaccino potrebbe essere utile per proteggerci anche da altri coronavirus. Un gruppo della University College London ha identificato dei potenziali nuovi bersagli nel coronavirus. (Wired Italia)
Infatti, altri studi condotti utilizzando le stesse molecole in soggetti più gravi hanno confermato la loro validità nel migliorare la prognosi della malattia. In entrambi i casi si tratta di due importanti comunicazione che permettono in prospettiva di migliorare l’armamentario terapeutico per contrastare ancor più efficacemente la malattia COVID-19 (La Stampa)