«Hezbollah è un governo nel governo, ma Israele vuole spingere via l’Onu»

Gli attacchi israeliani contro le basi del contingente Unifil sulla Blu line, in Libano, hanno alzato il livello della tensione in un contesto già molto delicato e fatto sorgere alcuni interrogativi sul futuro della missione delle Nazioni Unite nel Paese dei cedri. Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha detto ieri che occorre rivedere le regole di ingaggio dei caschi blu. Di questo e di altro abbiamo parlato con Claudio Bertolotti, direttore di Start In- Sight, ricercatore Ispi e autore del libro Gaza underground: la guerra sotterranea e urbana tra Israele e Hamas (Il Dubbio)

Su altri media

«Soldati Unifil feriti da colpi israeliani». Ancora per effetto di colpi israeliani diretti, ancora perché l’esercito di Benjamin Netanyahu ha sparato contro le basi della forza di pace. (Corriere della Sera)

In merito alle notizie circolate nella giornata odierna, riguardanti un presunto terzo attacco contro le basi italiane di UNIFIL in Libano, il Ministero della Difesa smentisce categoricamente tali affermazioni. (Ministero della Difesa)

A duecento chilometri da qui la guerra non dà tregua, in un’escalation senza fine coinvolge anche i contingenti delle Nazioni Unite. Un summit allargato alla presidente della Commissione europea… (La Stampa)

IDF spara contro UNIFIL? La colpa è solo da una parte?

L'Unifil denuncia un nuovo attacco contro una postazione della forze di interposizione Onu in Libano nella notte nel quartiere generale di Naqoura, nel quale è rimasto ferito un soldato del contingente internazionale, il quinto in tre giorni. (Il Sole 24 ORE)

Secondo quanto si apprende da fonti qualificate della sicurezza, il peacekeeper ferito sarebbe indonesiano, la stessa nazionalità dei due militari colpiti e rimasti feriti due giorni fa quando un carro armato israeliano ha sparato contro una torretta di osservazione, sempre alla base di Naqoura. (Il Messaggero Veneto)

(di Antonio Li Gobbi ) (Difesa Online)