Puglia, dopo lo stop di Piantedosi al «self check-in» arriva la stretta sui b&b: «Le key-box non sono sicure»
Le key-box che riempiono le facciate di ville, villette e condomini in Puglia - dal Gargano al Salento, passando per Bari - saranno presto soltanto un ricordo. Una circolare del 18 novembre, firmata dal dipartimento di pubblica sicurezza del ministero dell’Interno, ha messo infatti ufficialmente al bando il «self check-in», vale a dire il check-in a distanza adoperato tramite le cassette di plastica poste fuori gli alloggi, all'interno delle quali i turisti possono recuperare le chiavi della locazione turistica grazie a un codice d'accesso. (La Gazzetta del Mezzogiorno)
Su altre fonti
Con un alert di sicurezza recapitato a tutte le Prefetture e Questure italiane direttamente dal capo della polizia Vittorio Pisani: la richiesta è di mettere in campo controlli e «verifiche di polizia amministrativa» per impedire il cosiddetto “self check-in”, la pratica degli accessi agli alloggi turistici con un codice,… (la Repubblica)
D’ora in poi i titolari di strutture ricettive che offrono affitti brevi, comprese quelle «con scambio reciproco di abitazioni o appartamenti per un dato periodo di tempo» — e i «marina resort» su imbarcazioni da diporto —, saranno tenuti a identificare di persona gli ospiti, e non più solo con documenti inviati per via telematica. (Corriere Roma)
Il sindaco Gualtieri: "Buona notizia, rende di fatto inutile il ricorso a lucchetti e cassettine che deturpano le nostre strade". (Fanpage.it)
Il prefetto, inoltre, ha diramato una circolare ai Comuni dell'ambito metropolitano e alle Forze dell'ordine, richiamando l'attenzione sulla recente nota del Ministero dell'Interno riguardante l'identificazione delle persone ospitate presso strutture ricettive, volta a prevenire i rischi per l'ordine e la sicurezza pubblica in relazione all'eventuale alloggiamento di persone pericolose e/o legate ad organizzazioni criminali o terroristiche. (La Repubblica)
Il Viminale dichiara guerra a keybox e pulsantiere per turisti che dilagano nelle città d’arte. (La Repubblica Firenze.it)
«Dal punto di vista dell’attrattività della città e di capacità di accoglienza — dice Christophe Sanchez, amministratore delegato di Visit Bergamo —, per noi questo provvedimento è positivo». Ora c’è l’obbligo di identificare gli ospiti di persona: lo scambio di documenti in modo telematico non basta più. (Corriere Bergamo - Corriere della Sera)