Migranti, cosa non torna nell’incredibile sentenza anti-Albania
Due anni di governo, due anni di battaglie con i giudici. In Italia la vera opposizione non è il Partito Democratico o il Movimento 5 Stelle, ma è la magistratura. Negli ultimi mesi il botta e risposta si è intensificato sul dossier dei flussi migratori, in particolare dopo il via libera al piano Albania. L’ultima sentenza a gettare benzina sul fuoco è arrivata ieri: il Tribunale di Catania non ha convalidato i trattenimenti di alcuni migranti originari di Egitto e Bangladesh, non ritenendo i due Paesi sicuri. (Nicola Porro)
La notizia riportata su altri giornali
Il giudice sostiene che la lista trasformata in decreto " non esime il giudice all'obbligo di una verifica della compatibilità con il diritto dell'Unione europea ". Ed è così che un giudice a Catania non ha convalidato il trattenimento di un migrante proveniente dall'Egitto, disposto dal questore di Ragusa, per uno straniero irregolare sbarcato a Pozzallo e proveniente dall'Egitto. (il Giornale)
Sui centri in Albania "nessuna marcia indietro, si va avanti". (Tiscali Notizie)
Mentre riprendono i trasbordi sulla nave Libra della Marina militare, il tribunale di Catania annulla il trattenimento di un egiziano nel Cpr in quanto proveniente da “Paese non sicuro”. Prosegue quindi il percorso ad ostacoli del protocollo Italia-Albania con la delocalizzazione delle procedure d’asilo nei due centri realizzati a Shengjin e Gjader, dall’altra parte dell’Adriatico. (Avvenire)
«Allo stato e a una valutazione sommaria propria della fase cautelare la Tunisia è un Paese poco sicuro. Così scriveva l’anno scorso Massimo Escher, il presidente della sezione Protezione internazionale del Tribunale di Catania che oggi ha deciso di non rimandare in Egitto un richiedente asilo sbarcato a Pozzallo, impugnando di fatto il decreto sui «Paesi sicuri» stilato l’altro giorno da Palazzo Chigi. (il Giornale)
Ira di Salvini per il nuovo no al dl Paesi Sicuri. E se la prende con i magistrati “comunisti”. L’Anm gli risponde “Non ci faremo intimidire” “Mi auguro che non accada” il ripetersi di decisioni come quella del Tribunale di Roma che non ha convalidato il trattenimento dei migranti all’interno del Cpr in Albania. (LA NOTIZIA)
I magistrati di Catania semplicemente ignorato il decreto con cui il governo ordinava di considerare Egitto e Bangladesh Paesi sicuri. Hanno infatti dichiarato illegittima la richiesta di trattenimento nei centri a carico di tre egiziani e due bengalesi che hanno richiesto lo stato di rifugiati giustificando la decisione con la constatazione che "la lista dei Paesi sicuri" contenuta nel provvedimento non esime il giudice "dall’esame della compatibilità" di questa "designazione con il diritto dell’Unione europea". (QUOTIDIANO NAZIONALE)