Così cambia la maggioranza Ursula: ci sarà FdI, divisi popolari e socialisti
«Qualche voto Ursula ora se lo deve conquistare». Mercoledì sera mentre si stava chiudendo l’ultima faticosa trattativa sulla nuova Commissione europea, il capogruppo del Ppe al Parlamento europeo, il tedesco Manfred Weber, con alcuni eurodeputati del suo gruppo - tra cui alcuni italiani - lasciava cadere questa esortazione. «Qualche voto se lo deve conquistare». Il riferimento era al… (la Repubblica)
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Può suonare un adagio sfrontato, ma è piuttosto l’esito scontato del lungo braccio di ferro sulla nomina dei vicepresidenti della commissione von der Leyen bis. Da cui escono rilanciato il ruolo della premier conservatrice Giorgia Meloni e consolidata l’egemonia politica del Ppe di Manfred Weber (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Ed è in quel momento che emergerà molto chiaramente la ridefinizione dei confini della cosiddetta “maggioranza Ursula”: se a luglio la presidente von der Leyen aveva potuto contare sul sostegno di popolari, socialisti, liber… L’appuntamento è fissato per mercoledì prossimo alle 12, quando il Parlamento europeo sarà chiamato a votare la fiducia al collegio dei commissari nel suo insieme. (La Stampa)
BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) - “La democrazia europea è la grande sconfitta dell’accordo farsa raggiunto dai grandi gruppi al Parlamento europeo per approvare le nomine dei Vicepresidenti della Commissione europea". (Il Sole 24 ORE)
Occhi puntati sul 27 novembre, quando alle 12 l’aula di Strasburgo si esprimerà a scrutinio palese (leggi: nessuno spazio per i franchi tiratori). Dopo il via libera ai sei vicepresidenti, Fitto e Ribera in testa, da parte dell’Eurocamera, già si pensa al prossimo appuntamento: il voto sull’intero collegio dei commissari presieduto da Ursula von der Leyen. (il manifesto)
“Non è una sorpresa, già in passato i Socialisti hanno ingoiato tantissimi rospi senza batter ciglio, ma stavolta si è passato il segno. Si assumono la responsabilità di aver messo il sigillo sulla Commissione più a destra della storia europea. (LA NOTIZIA)
O di salvare il salvabile, di fronte a una decisione che ormai è presa: votare sì alla commissione von der Leyen, nonostante Fitto vicepresidente, nonostante gli alleati popolari siano sempre più imbarazzanti nel loro flirt con l’estrema destra; nonostante il programma di luglio della presidente, già frutto di un compromesso, sia ormai poco più che un foglio di carta. (il manifesto)