Macron è nel caos, ma non fa scandalo
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Fosse successo in Italia, avremmo già litri di inchiostro versati per criticare lo stallo di un Paese incapace di darsi un governo, una classe politica litigiosa, uno Stato che “non può permettersi ora una crisi”. Invece accade in Francia dove da quasi due mesi Emmanuel Macron tiene in ostaggio Parigi senza riuscire a dare ai francesi un esecutivo che non sia quello dimissionario. Il punto è che si è verificato quello che in molti avevano predetto, ovvero che se dopo le elezioni legislative del 7 luglio il macronismo non era scomparso del tutto sotto i colpi del Rassemblement National (incapace di conquistare la maggioranza a causa delle “desistenze”), pensare che il centro o la sinistra avessero “vinto” era una esagerazione che avrebbe presto mostrato i suoi limiti. (Nicola Porro)
Ne parlano anche altre testate
Dopo la tregua olimpica vera o presunta della politica francese, a Parigi torna a animarsi la battaglia istituzionale, ed è nuovamente ripartito il braccio di ferro tra i partiti transalpini e Emmanuel Macron (Inside Over)
Ieri sera, il presidente ha assistito alla cerimonia di apertura dei Giochi ParaOlimpici a Parigi, accanto al presidente tedesco, Fraz-Walter Steinmeier, dopo aver ricevuto il premier britannico Keir Stammer, la presidente dell’Islanda Halla Domsdottir e il presidente ceco Petr Pavel, oltre a personalità da Canada, Australia, il primo ministro sloveno e alcune altezze reali, dal Gran Duca del Lussemburgo alla principessa Astrid. (il manifesto)
Giovanni Longoni 28 agosto 2024 (Liberoquotidiano.it)
Mentre il presidente della Repubblica prosegue il suo giro (infruttuoso) di consultazioni, i partiti della sinistra, dai socialisti agli ecologisti, hanno fatto sapere che diserteranno i colloqui. Melenchon accusa l’Eliseo di “golpe” (LA NOTIZIA)
“Non spettava al presidente della Repubblica censurare personalmente Lucie Castets”, la candidata espressa dall’alleanza di sinistra del Nouveau Front Populaire (NFP) per l’incarico di primo ministro. “Questa responsabilità spetta all'Assemblea nazionale dopo che i deputati hanno potuto ascoltare la dichiarazione di politica generale e la composizione del governo ed esprimere la loro scelta. (L'HuffPost)
Ma c'è una novità alla vigilia del secondo giro di consultazione che si aprirà domani, senza la France Insoumise di Melènchon e senza il Rassemblement National di Le Pen e Bardella non invitati: i (Secolo d'Italia)