“Botteghe e negozi sono importanti per l’identità e la sicurezza delle città”
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Passare davanti alla vetrina, essere accolti con un sorriso e sapere di poter affidarsi ai consigli della commessa o del commesso di fiducia. Visitare un negozio per molte persone è un vero toccasana, ma sostenere attraverso i propri acquisti il piccolo commercio di vicinato fa bene anche al territorio nel suo insieme. A sottolinearlo è il presidente di Confcommercio Ascom Varese Antonio Besacchi. «I negozi di vicinato – spiega Besacchi – influenzano indirettamente il valore di tutta la città, perché laddove la desertificazione commerciale prende piede, anche i valori degli immobili residenziali precipitano drasticamente a svantaggio dell’intera collettività. (varesenews.it)
Se ne è parlato anche su altri media
Considerando a livello regionale la superficie è come se fossero sparite botteghe e piccole attività per una dimensione di oltre cento campi da calcio. (MyValley.it)
A influire c’è la rivoluzione digitale e la crescita esponenziale dell’e-commerce, basti pensare che l’anno scorso in Umbria sono stati consegnati 14 milioni e mezzo di pacchi. (Corriere dell'Umbria)
È un fenomeno che oggi ha un nome preciso: desertificazione commerciale. Parliamo di una lenta scomparsa delle attività in intere zone, che lascia i residenti senza servizi fondamentali e mette a dura prova la vitalità economica dei territori. (QuiFinanza)
In dieci anni – dal 2014 ad oggi – in Umbria sono sparite circa 2mila imprese del commercio al dettaglio in sede fissa, di cui quasi 700 attività di vicinato "di base". E se le chiusure interessano anche i grandi centri storici (circa 200 le attività chiuse in questo periodo a Perugia e Terni), le conseguenze più evidenti si vedono nei piccoli borghi. (LA NAZIONE)
Considerando a livello regionale la superficie, è come se fossero sparite botteghe e piccole attività per una dimensione di oltre cento campi da calcio. Come cambiano i territori e come si è evoluto il commercio negli ultimi vent’anni? Regione Lombardia ha pubblicato i dati dell’Osservatorio Regionale del Commercio Ottobre 2024, aggiornati al 30 giugno scorso, in cui viene fatto un paragone tra il 2005 e il 2024 prendendo in considerazione gli esercizi di vicinato, le medie e le grandi strutture di vendita, anche in Bergamasca. (Prima Bergamo)
Il volto del commercio in provincia di Bergamo è cambiato drasticamente negli ultimi vent’anni. È quanto emerge dai dati aggiornati al 30 giugno 2024, pubblicati dall’Osservatorio Regionale del Commercio di Regione Lombardia. (L'Eco di Bergamo)