Dall’Ucraina al Medio Oriente, così Harris e Trump riposizioneranno gli Stati Uniti nel mondo
NEW YORK. Medio Oriente, guerra russo-ucraina, politica di Difesa e partecipazione alla Nato, le sfide con la Cina. Questi sono i principali temi di politica estera su cui Kamala Harris e Donald Trump si confrontano in quella che è una delle sfide presidenziali più strane e incerte della recente storia americana, complicata dal compresso quadro geopolitico internazionale, che presenta una pronunciata frammentazione tale da rimettere in discussione il ruolo di leadership globale svolto dagli Stati Uniti a cavallo dei due secoli. (La Stampa)
Se ne è parlato anche su altri media
Il 6 novembre, gli Usa potrebbero non avere ancora un nuovo presidente perché, secondo i sondaggi, la contesa negli Stati chiave sarà all'ultimo voto. Trump sale su un camion della spazzataura con il logo "MAGA", cavalcando l'onda della gaffe di Biden che ha definito gli elettori del Gop "garbage" (spazzatura). (il Giornale)
In Michigan, Pennsylvania e Wisconsin è testa a testa tra Kamala Harris e Donald Trump, secondo un sondaggio pubblicato oggi dal centro di ricerca Marist, con la democratica in lieve vantaggio in tutti e tre. (StrettoWeb)
O, almeno, di questo sono convinti alcuni dei più accreditati analisti di dinamiche elettorali statunitensi. In pratica: le ultime curve dei sondaggi elettorali americani danno Kamala Harris e Donald Trump talmente vicini nei cosiddetti swing states (talvolta si tratta di differenze dell’0,1%) – i quali con il peso del numero dei grandi elettori (di questi la Pennsylvania con 19 voti elettorali rappresenta il premio più ambito) possono piegare tutta la dinamica del voto del 5 novembre verso la vicepresidente in carica piuttosto che verso l’ex tycoon - che anche un microscopico vantaggio in una località specifica può fare da solo la differenza. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Neppure nel 2020, in pandemia, tanti americani avevano già votato per posta o di persona. Chi ne beneficerà? (Open)
Fiamme Americane è l'osservatorio di Limes sugli Stati Uniti e sugli intrecci tra la discordia interna e la politica estera. Rubrica curata e ideata da Federico Petroni. Tutte le puntate a questo link. (Limes)
L’attesa spasmodica del risultato elettorale unisce le due sponde dell’Atlantico: c’è ansia qui negli Stati Uniti, ma anche nei Paesi europei che a vario titolo temono ripercussioni. Come vive il Sud globale questa vigilia di elezioni americane? In modo molto diverso, più rilassato rispetto a «noi», dove in questo pronome «noi» includo americani ed europei. (Corriere della Sera)