La non antifascista Meloni ha delle ragioni su Ue e Manifesto di Ventotene, mi spiace ammetterlo
Il problema è che questa volta – e mi dispiace molto ammetterlo – ha qualche ragione anche la non antifascista Giorgia Meloni, e non solo sul Manifesto di Ventotene – che proclamava (in maniera contraddittoria) una rivoluzione socialista violenta e perfino la dittatura di un solo partito per instaurare una federazione democratica europea – ma soprattutto sul fatto che il mito della federazione europea non è realizzabile, e se lo fosse non sarebbe democratico. (Il Fatto Quotidiano)
Se ne è parlato anche su altre testate
Un’unione semplicemente intergovernativa con una Commissione che svolge solo funzioni tecniche. Difendere lo status quo in favore degli interessi nazionali non corrisponde all’ideale di un’unione politica ampia, con proprie autorità in materia di politica estera e di difesa, come nel documento elaborato al confino da Altiero Spinelli, Ernesto Rossi ed Eugenio Colorni: tre antifascisti già incarcerati per anni e anelanti alla libertà, e ora da Meloni presentati come fautori di uno stato repressivo delle libertà. (La Repubblica)
Nella nuova puntata di Fratelli di Crozza, in onda venerdì in prima serata sul Nove e in streaming su Discovery+, Maurizio Crozza torna a vestire i panni di un Matteo Salvini sempre più ossessionato dalle percentuali di consenso e dai sondaggi. (Il Giornale d'Italia)
Il CEO bianconero per il dopo Motta aveva scelto Roberto Mancini ex tecnico della Nazionale. Elkann ha deciso di non prendere in considerazione le idee di Cristiano Giuntoli, dopo aver “subito” il fallimento legato alla scelta di Thaigo Motta (News Sports)
Crozza/Meloni: "L'attacco a Ventotene? Distrazione di massa. Quando ho una grossa grana depisto!" (La Stampa)
Al centro di molte discussioni c'è il passaggio sulla proprietà privata che, secondo chi ha stilato il documento nel 1941 dev'essere " abolita, limitata, corretta, estesa caso per caso ". (il Giornale)
"Io credo che regni un grande casino sotto al cielo". Ospite di Lilli Gruber in collegamento a Otto e mezzo, su La7, il professor Massimo Cacciari mette a tacere la propaganda del centrosinistra, inteso come partiti e apparato intellettuale, con poche fulminanti battute. (Liberoquotidiano.it)