I nuovi volti della povertà da record e la presa in carico che manca

Ci sono i numeri che parlano di un record negativo: 5,7 milioni di persone in povertà assoluta nel nostro Paese, di cui 1,3 milioni minori, mai così tanti. E percentuali che segmentano l’insieme per territorio e tipologia familiare, misurando dove e quanto il morbo della miseria colpisca: il Sud sempre in difficoltà e il Nord che peggiora, i nuclei numerosi ad essere maggiormente a rischio e le famiglie di stranieri a rappresentare quasi un terzo del totale dei bisognosi, perché tra gli immigrati più di quattro su dieci ne sono affetti, come in un’epidemia. (Avvenire)

Su altri media

Se i primi non riescono ad assicurare a sé, e alla propria famiglia, una vita dignitosa, i secondi non arrivano nemmeno alla fine del mese. In Italia nel 2023 c’erano 5,7 milioni di persone e 2,2 milioni di famiglie in condizioni di povertà assoluta a cui si aggiungono 8,5 milioni di persone e 2,8 milioni di famiglie che sono lavoratori poveri e vivono in una condizione di «povertà relativa». (il manifesto)

Il primo è l'aumento sia dell'incidenza sia della povertà assoluta nel Nord, ovvero nelle aree più ricche e con minore disoccupazione del paese. Non è una bella notizia che la povertà assoluta non è aumentata nel 2023 rispetto al 2022. (La Stampa)

L'aumento dell'occupazione non ha aiutato, perché gli stipendi sono rimasti bassi. Il 9,7% della popolazione in Italia nel 2023 era in povertà assoluta, ha fatto sapere l'Istat nel suo rapporto annuale: sono quasi 5,7 milioni di persone, di cui quasi 1,3 milioni di minorenni. (Fanpage.it)

Povertà assoluta in Italia, sono i bambini e le bambine (ancora) a pagarne le conseguenze più alte

Ha ragione il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella quando dice: “Sacche di salari bassi lacerano la coesione sociale”. E noi non possiamo permettercelo, perché i livelli di povertà assoluta del nostro Paese sono troppo alti. (la Repubblica)

Peggio: la situazione che più s’è aggravata è quella del cosiddetto “lavoro povero”: è infatti … (Il Fatto Quotidiano)

Su di loro si trasforma in mancanza di servizi educativi adeguati, accesso alla mensa scolastica, alimentazione non equilibrata, assenza di prospettive verso il proprio futuro. «Non possiamo accettare che le condizioni materiali creino una frattura così profonda nella nostra società e un inasprimento ulteriore delle diseguaglianze sociali», commenta Giorgia D’Errico, direttrice Public Affairs di Save the Children. (Vanity Fair Italia)