Bove, cosa c'è dietro l'arresto cardiaco. Il cardiologo Colivicchi: «Substrato patologico determinante, ecco perché»

Cosa c'è dietro il presunto arresto cardiaco del calciatore Bove? «Un evento del genere è sempre il frutto di circostanze particolari in cui più elementi concorrono all'insorgenza dell'aritmia. Sono infatti necessari: un substrato patologico cardiaco (spesso di difficile individuazione), fattori che modulano il funzionamento del cuore (adrenalina, elettroliti) e un fattore scatenante o "trigger"». Così il cardiologo Furio Colivicchi, past-president ANMCO e vice-presidente FISM (federazione società mediche italiane). (ilmessaggero.it)

Ne parlano anche altre fonti

La Fiorentina ha reso noto in un comunicato ufficiale un’altra notizia confortante per Edoardo Bove. Il giocatore ha voluto contattare in videochiamata tutti i suoi compagni, il tecnico Raffaele Palladino e lo staff tecnico riuniti al Viola Park: la squadra ha dunque deciso di tornare subito in campo per preparare la gara degli ottavi di Coppa Italia con l’Empoli prevista mercoledì prossimo. (Pianetagenoa1893.net)

È stato rianimato, gli è stato fatto il massaggio cardiaco. Al 99% dei casi si tratta di un’aritmia del cuore. (La Gazzetta dello Sport)

Chiesto immediatamente l'intervento dell'ambulanza, che ha tardato nell'arrivare suscitando le proteste dello stadio prima di caricare il giocatore e portarlo all'ospedale di Careggi insieme al direttore sportivo Daniele Pradé e al direttore generale Alessandro Ferrari. (Corriere della Sera)

«Edoardo Bove ha convinto la squadra a giocare mercoledì». Il cardiologo: «In Italia proteggiamo gli sportivi, ecco cosa si prospetta ora»

SOCCORSO – Edoardo Bove al minuto 17 di Fiorentina-Inter si è accasciato al suolo a gioco fermo. I primi a rendersi conto della gravità della situazione sono stati Denzel Dumfries e Hakan Calhanoglu che hanno subito allertato i soccorsi. (Inter-News)

Sono infatti necessari: un substrato patologico cardiaco (spesso di difficile individuazione), fattori che modulano il funzionamento del cuore (adrenalina, elettroliti) e un fattore scatenante o "trigger"». (ilmessaggero.it)

Il calciatore non è più intubato nel reparto di terapia intensiva dell'ospedale di Careggi, dove ha passato la notte in sedazione farmacologica, e questa mattina ha parlato con i medici e i familiari, il padre Giovanni, la madre Tanya e la fidanzata Martina. (leggo.it)