Crocifisso in aula, la Cassazione: «La scuola decide in autonomia, ma deve mediare con chi dissente»
Il segretario della Cei conclude: «È innegabile che quell’uomo sofferente sulla croce non possa che essere simbolo di dialogo».
Alla fine la Cassazione ha deciso di fare decadere la sanzione disciplinare inflitta al docente
Ma sulla presenza del crocifisso in aula la scuola deve trovare una soluzione condivisa che rispetti anche il suo punto di vista.
La responsabile dell’Uaar sottolinea che la Cassazione ha stabilito:«L’esposizione autoritativa del crocifisso nelle aule scolastiche non è compatibile con il principio della laicità dello Stato. (Corriere della Sera)
Su altri giornali
L’affissione del crocifisso – al quale si legano, in un Paese come l’Italia, l’esperienza vissuta di una comunità e la tradizione culturale di un popolo – non costituisce un atto di discriminazione del docente dissenziente per causa di religione. (PaeseRoma.it)
In ogni caso, ha aggiunto, “le mie ragioni vengono affermate, in quanto finalmente viene detto che imporre il crocefisso in un ufficio pubblico è in contrasto con la Costituzione. Adesso il prof, a distanza di quasi tre lustri, si dice soddisfatto per l’evoluzione della vicenda giudiziaria. (Tecnica della Scuola)
Condividi. Inizia. Puoi selezionare il secondo di avvio del contenuto che vuoi condividere. Termina. Puoi selezionare il secondo in cui puoi far terminare il contenuto che vuoi condividere. (Radio Radicale)
“L’aula può accogliere la presenza del crocifisso – si legge nella sentenza 24414 – quando la comunità scolastica interessata valuti e decida in autonomia di esporlo, eventualmente accompagnandolo con i simboli di altre confessioni presenti nella classe e in ogni caso ricercando un ragionevole accomodamento tra eventuali posizioni difformi”. (Papaboys 3.0)
E conclude: «Se i laicisti vedono nel crocifisso un simbolo religioso prevaricatore e non rispettoso di chi professa altre religioni, stiano pure tranquilli: è già uscito dalle scuole italiane! E’ come nelle relazioni umane: per intessere relazioni sane occorre prima conoscersi per poi conoscere gli altri». (leggo.it)
E’ il commento di mons. Stefano Russo, segretario generale della Cei, alla sentenza della Cassazione, pur riservandosi di leggerla nella sua integralità. Cassazione, in caso di richiesta anche simboli di altre religioni. (MilanoPost)