Una bomba globale da 5 trilioni di dollari: cosa succede se la Cina attacca Taiwan
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Non c'è solo il rischio militare: quello di una guerra tra Cina e Taiwan, e di riflesso, tra Pechino e il blocco occidentale. La questione taiwanese è anche – e soprattutto - una bomba a orologeria che, in caso di esplosione, rischia di scuotere l'intera economia globale. Basta, infatti, che il Dragone realizzi un blocco navale attorno all'isola per tagliare fuori Taipei dalle catene di approvvigionamento dei semiconduttori e causare un danno al pianeta intero dal valore di circa 5 trilioni di dollari. (ilGiornale.it)
Ne parlano anche altre fonti
Le dichiarazioni del nuovo presidente non sono state accolte bene dalla Cina. Il colosso orientale ha promesso a Taiwan una continua pressione militare, almeno finché tutto questo parlare di indipendenza – o “provocazioni”, per usare le parole di Pechino – non si fermerà. (opinione.it)
Un insolito accumulo di materie prime, tra cui l'oro, da parte della Cina sta insospettendo il mondo: è possibile che il presidente Xi Jinping si stia preparando alla guerra contro l'isola di Taiwan. (ilmessaggero.it)
Dopo il fronte europeo (l’Ucraina) e quello mediorientale (Israele), la sfida definitiva all’ordine mondiale a guida Usa può arrivare dal Mar Cinese Meridionale. Pechino tenterà di prendersi Taiwan prima che scada il mandato del presidente Joe Biden? (Nicola Porro)
Su Taiwan «rimaniamo impegnati per una unificazione pacifica», ma questa prospettiva «viene sempre più erosa dai separatisti taiwanesi e dalle forze esterne. Adotteremo azioni risolute per frenare l’indipendenza di Taiwan e per assicurarci che un simile… (la Repubblica)
Roma, 28 mag. Tre giorni dopo il suo giuramento, infatti, navi da guerra e aerei da combattimento hanno circondato Taiwan durante le esercitazioni che la Cina ha detto essere una prova delle sue capacità di impadronirsi dell'isola che rivendica come parte del suo territorio. (il Dolomiti)
Decine di mezzi militari di Pechino attorno a Taiwan. In totale, si legge in una nota, 28 jet hanno attraversato la linea mediana finendo “nella zona di riconoscimento di difesa aerea (Adiz) settentrionale e sudoccidentale”. (Il Fatto Quotidiano)