Cgil sulla crisi dell’automotive «Già a casa i lavoratori a tempo»
Viola Configliacco / Castellamonte La tenuta economica è a rischio a causa della crisi dell’automotive, che in Canavese sta colpendo le aziende che lavorano nel comparto dello stampaggio a caldo. Le fabbriche che non hanno ancora chiesto la cassa integrazione per il prossimo mese hanno ovviato alle difficoltà recidendo i contratti dei lavoratori interinali e … (La Sentinella del Canavese)
Se ne è parlato anche su altre testate
Ma la crisi dell’automotive riguarda tutta Europa. L’ultimo annuncio risale a mercoledì, quando Stellantis ha fatto sapere che chiuderà il sito produttivo di Luton, in Inghilterra. (Liberoquotidiano.it)
Hanno fatto profitti in passato, adesso è arrivato il momento di procedere con gli investimenti – dice Pietro Occhiuto, segretario dei metalmeccanici della Cgil provinciale –. Per il sindacato Fiom "una preoccupazione crescente" e un richiamo "alle imprese. (IL GIORNO)
Forse è la ruggine a iniziare a farla da padrona… Migliaia di automobili Volkswagen (VW), parcheggiate da mesi in enormi lotti logistici in Germania e lasciate esposte alle intemperie, iniziano a mostrare i primi segni di deterioramento. (Primonumero)
Il crollo delle vendite e il conseguente rallentamento della produzione, la minaccia di sanzioni da centinaia di milioni per non aver centrato gli obiettivi intermedi fissati dall’Ue, la necessità di rivedere tutti i programmi e tagliare i costi per mantenere in piedi conti che non reggono. (La Stampa)
Per quanto riguarda i licenziamenti , 900 esuberi interesseranno i lavoratori francesi, mentre circa 200 saranno individuati presso le divisioni di Repubblica Ceca, Germania e Polonia. (HDmotori)
La sfida per i gruppi come Stellantis o Renault è quella di mantenere in Europa lo sviluppo e la ricerca sulla tecnologia per l’elettrico e le batterie in modo “da non dover solo importare quanto prodotto dalla Cina”. (il Fatto Nisseno)