Moldova, sì all’Europa per un soffio / Moldavia / aree / Home

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Osservatorio Balcani e Caucaso ESTERI

I cittadini della Repubblica di Moldova hanno votato lo scorso 20 ottobre a favore del referendum costituzionale sull’adesione all’Unione Europea, malgrado le forti ingerenze della Russia. Per le presidenziali i moldavi andranno al ballottaggio il prossimo 3 novembre Il risultato risicato del referendum pro-UE dello scorso 20 ottobre, tenutosi insieme alle elezioni presidenziali, mostra tuttora un paese diviso tra l’Occidente e la Russia. (Osservatorio Balcani e Caucaso)

Ne parlano anche altre testate

Un “sì” risicato e al fotofinish, con un vantaggio di appena seimila voti che però permette alle istituzioni della Moldavia di introdurre le modifiche costituzionali necessarie per aderire all’Unione Europea. (Il Dubbio)

Dopo il referendum sull'adesione all'Unione Europea, in cui ha vinto il "Sì" con 11mila voti, i cittadini moldavi dovranno ora eleggere anche il nuovo presidente. Al primo turno, la presidente uscente Maia Sandu ha ottenuto il 42,45% delle preferenze e, ora, se la vedrà al ballottaggio del 3 novembre con Alexandr Stoianoglo, il candidato filorusso del Partito dei Socialisti (25,98% dei voti) ascolta articolo (Sky Tg24 )

(di Gino Lanzara ) (Difesa Online)

Un’affluenza che supera il 50% degli aventi diritto di voto, un ballottaggio per eleggere il nuovo Capo di Stato tra due settimane, un “sì” per il referendum di adesione all’Unione Europea arrivato in extremis (e grazie alla diaspora) e un minuto e mezzo di commento alla stampa della presidente in carica Maia Sandu su brogli e influenze esterne: ecco come si conclude il doppio appuntamento elettorale di domenica nella Repubblica Moldova. (Valigia Blu)

I risultati del referendum in Moldavia sull’adesione all’Unione europea sono abbastanza scoraggianti e non danno grande speranza per il futuro. Ben 14mila voti sono stati dati infatti ai sostenitori della scelta europea dai cittadini moldavi che vivono e lavorano in Europa. (Vita)

Questi eventi non solo hanno segnato un bivio storico per la nazione, ma hanno anche messo in evidenza il peso delle influenze geopolitiche esterne, con la Russia da un lato e l’Occidente dall’altro, entrambi fortemente interessati al futuro dell’ex repubblica sovietica. (Farodiroma)