Manovra 2025, chi pagherà oltre duemila euro di tasse in più con le nuove detrazioni Irpef

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Fanpage.it ECONOMIA

La riforma sulle detrazioni fiscali inserita nella legge di bilancio dal governo Meloni penalizza chi ha un reddito oltre i 75mila euro lordi all'anno. In più, anche il numero di figli sarà tenuto in conto, e chi non ne ha avrà meno detrazioni. Alcune simulazioni mostrano che, in certi casi, ci si potrebbe trovare a pagare anche oltre 2mila euro in più all'anno dal 2025. (Fanpage.it)

Se ne è parlato anche su altre testate

Non solo per le opposizioni, alle quali il disegno di legge presentato dal governo alla Camera lascia appena 120 milioni per finanziare eventuali piccole modifiche, ma anche per la maggioranza, alla quale Palazzo Chigi ha già mandato un chiaro messaggio: «Limitare gli emendamenti» e «niente modifiche sostanziali» alla manovra, che, in ogni caso, dovranno tutte essere coperte con le necessarie riduzioni di spesa o aumenti di entrate. (Corriere della Sera)

La Manovra 2025 interviene anche sul limite massimo di spesa da poter detrarre ai fini irpef nel 2025. novità per i redditi superiori ai 75mila euro (Rinnovabili)

Il governo ha scoperto le carte e ha presentato, con un certo ritardo rispetto agli annunci, il testo completo della legge di bilancio per il 2025. (Il Fatto Quotidiano)

Secondo le simulazioni fatte al ministero dell’Economia, il vantaggio rispetto al 2024 sarà di mille euro l’anno (83 euro al mese) per chi prende 35mila euro, di 687 (57 euro al mese) per chi guadagna 38mila euro e di 460 (38 euro al mese) per chi ha un lordo di 40mila. (La Provincia Unica TV)

Risparmi alla prova della manovra finanziaria. Se ne parlerà nel corso della consueta diretta web di Plus24 lunedì 28 ottobre che andrà in onda alle ore 12.30 sul sito e sui profili social (Facebook, Linkedin, Youtube, X/Twitter) del Sole 24 Ore. (Il Sole 24 ORE)

– Segretario Sbarra, vi convince l’impianto della legge di Bilancio? “Per come entra in Parlamento la legge di Bilancio recepisce molte delle richieste che la Cisl ha avanzato sin da luglio al governo, a partire dalla riduzione del cuneo contributivo e fiscale, che favorisce i redditi di oltre 14 milioni di lavoratori, generando fino a 1.200 euro in più ogni anno sulle buste paga di chi sta entro i 40.000 euro – avvisa Luigi Sbarra, numero uno della Cisl –. (QUOTIDIANO NAZIONALE)