Colpo di mano di Meloni: dl Paesi Sicuri non verrà esaminato in Aula, diventa emendamento a dl Flussi
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La decisione del governo di trasformare il decreto Paesi sicuri, in esame al Senato, in un emendamento al decreto Flussi, per velocizzarne l'approvazione ed evitare l'esame in Parlamento, è stata letta dalle opposizioni come uno strappo gravissimo: "Non vogliono se ne parli". (Fanpage.it)
Ne parlano anche altre testate
Migranti (Foto d’archivio) (Firenze Post)
Il governo ha deciso ieri di non far convertire dal parlamento il decreto Paesi sicuri, ma di trasformarlo in un emendamento al decreto flussi il cui iter è più avanzato. (il manifesto)
Lo scontro sui migranti si sposta a Montecitorio. Il decreto Paesi sicuri, varato dopo lo stop del tribunale di Roma al trattenimento in Albania, e in esame al Senato, confluirà in un emendamento al decreto Flussi che sarà in esame alla Camera il prossimo 21 novembre. (la Repubblica)
Un fatto “gravissimo” che manifesta un “forte imbarazzo della maggioranza”. In pratica un escamotage finalizzato a tagliare i tempi e, soprattutto, la discussione sul provvedimento che si sta rivelando un vero pasticcio (vedasi le vicende tragicomiche del centro di detenzione in Albania). (LA NOTIZIA)
“Le opposizioni si trovano oggi in una condizione di grave difficoltà sul decreto 158/24 sul riconoscimento della protezione internazionale, il cosiddetto dl ‘paesi sicuri’. Inizialmente assegnato alla Camera, questo decreto è stato ritirato e ripresentato al Senato e il 28 ottobre è stato assegnato alla prima Commissione". (Civonline)
La presentazione degli emendamenti da parte dei gruppi parlamentari, avvenuta martedì pomeriggio, apre una prospettiva politica inedita: infatti Forza Italia ha depositato alcune proposte di modifica “eterodosse”, che mirano a favorire l’integrazione degli stranieri che lavorano in Italia. (il manifesto)