Luciano Ligabue festeggia i 30 anni di Buon compleanno Elvis: «Con i miei live spero di dare un senso di appartenenza, contro l'isolamento di oggi»

Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo

«Gli doniamo una nuova vita», afferma il rocker di Correggio, «ci sono delle demo improbabili che fanno tenerezza. Alcune rarità che non sapevamo nemmeno esistessero. Per esempio, una versione funky di La forza della banda, una versione di Kay è stata qui che non c’entra nulla con l’originale, finita poi in Miss Mondo. C’è anche la sconosciuta Scusate sono questo qua che conteneva il germe del testo di Sulla mia strada». (Vanity Fair Italia)

Su altre testate

Ligabue festeggia 65 anni e 30 di Buon compleanno Elvis, il disco che lo ha consacrato sulla scena musicale italiana. Ligabue, 30 anni da “Buon compleanno Elvis” (TV2000)

Luciano Ligabue quando decide di festeggiare lo fa in grande, con un progetto che il suo manager Ferdinando Salzano non esita a definire imperiale. A dirlo sono le oltre duecento persone che ieri a Milano non hanno avuto nessuna remora a mettersi in fila per entrare all’Apollo Club di Milano invitati ad assistere allo showcase del loro cantante, fresco sessantacinquenne. (Gazzetta di Reggio)

Nel giorno dei suoi 65 anni Luciano Ligabue ha svelato un nuovo progetto speciale, dando il via alle celebrazioni per il trentennale di Buon compleanno Elvis, uno degli album che ha segnato in modo indelebile la sua carriera. (Men's Health)

Ligabue: “mai stato filoamericano”. La precisazione in occasione dei 30 anni di ‘Buon compleanno Elvis’ (IlMohicano_MilanoSound)

Buon Compleanno Elvis nei teatri ’24, formato da 8 tracce di Buon Compleanno Elvis eseguite durante l’ultimo tour nei teatri di Luciano; Buon Compleanno Elvis Naked + Tales, versione del disco completamente rivista, spogliata nel suono, con l'intento di tornare all’essenza della scrittura originaria dei brani. (Onda Rock)

«Sono passati trent’anni da Buon compleanno Elvis e non potevo non celebrarlo. È stato il disco che ha cambiato molte cose della mia vita e non volevo fosse una semplice riedizione». (La Stampa)