Governo prova a zittire i giudici: nel Dl Giustizia vietato commentare temi attualità

Governo prova a zittire i giudici: nel Dl Giustizia vietato commentare temi attualità
Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
Primaonline INTERNO

In un decreto all’ordine del giorno del prossimo Cdm, il ministero della Giustizia guidato da Carlo Nordio ha inserito una norma che colpisce giudici e PM che prendono posizione in pubblico sui temi dell’attualità politica: in caso non rinunciassero a occuparsi dei fascicoli sulle stesse questioni, rischieranno sanzioni disciplinari. E’ insintesi quanto si trova nella bozza del decreto legge in materia di Giustizia che sarà discusso lunedì prossimo in Consiglio dei ministri. (Primaonline)

Se ne è parlato anche su altri media

Nella bozza del decreto legge in materia di Giustizia che sarà discusso lunedì prossimo in Consiglio dei ministri viene introdotta una norma che potrebbe prevedere azioni disciplinari per i magistrati che prendono posizione pubbliche su un argomento di cui si occupano o di cui si occuperanno. (La Stampa)

In un decreto all'ordine del giorno del prossimo Cdm, il ministero della Giustizia infila una norma con l'obiettivo di punire giudici e pm che prendono posizione in pubblico sui temi dell'attualità politica (ad esempio sui migranti, ma non solo). (Il Fatto Quotidiano)

Un ammonimento alle toghe “politicizzate”. Hai criticato apertamente un decreto del governo con un editoriale, in un convegno, sui social network, e ti ritrovi a dover giudicare su quello stesso decreto? Devi astenerti, far spazio a un altro collega con la toga, per ragioni «di convenienza». (ilmessaggero.it)

Il governo vuole punire i giudici che criticano una legge che devono applicare

prevedere azioni disciplinari per i magistrati che prendono disciplinari dei magistrati, secondo cui un illecito (Tuttosport)

Qualcuno sostiene, nella maggioranza, che "è il sogno di Berlusconi che finalmente si avvera" mentre altri, all’opposizione, parlano di "scontro tra i poteri dello Stato ormai insostenibile", ma sta di fatto che ora il governo sta per passare dalle parole ai fatti. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

O, ancora, se un magistrato esprime durante un convegno o un'intervista un'opinione su una riforma che riguarda un tema caldo, di cui si occupa per lavoro, dovrà rinunciare a trattare cause che riguardano la materia su cui si è espresso o la sentenza che è stata criticata. (L'HuffPost)