DeepSeek, l'AI a cui chiedere tutto, o quasi: anche lei ha i suoi tabù

Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
Vanity Fair Italia ECONOMIA

Abbiamo provato DeepSeek Tutti sappiamo che si tratta di una app cinese e, come tale, soggetta a qualche restrizione quando si tratta di discutere certi argomenti. In effetti se provate a chiedere a DeepSeek che cos’è successo nel 1989 in piazza Tienanmen a Pechino, la risposta sarà: «Sorry, that's beyond my current scope. Let’s talk about something else» (Mi spiace, ma questo esula dalle mie attuali competenze. (Vanity Fair Italia)

Su altri media

L'app di DeepSeek, che ha raggiunto i primi posti nei download in queste ore, è sparita dai negozi digitali di Google e Apple in Italia. (Liberoquotidiano.it)

L'app di DeepSeek è stata bloccata in Italia e non è più possibile scaricarla tramite Goolge Play Store e Apple App Store, a meno che non l'abbiate fatto in precedenza. (Multiplayer.it)

Cercando l’applicazione, i risultati di ricerca mostrano alternative come Google Gemini, ChatGPT e Perplexity. DeepSeek, che aveva rapidamente raggiunto i vertici dei download, non è più disponibile su App Store e Play Store in Italia, possibile legame con l'indagine sul Garante della Privacy. (Il Giornale d'Italia)

La startup cinese DeepSeek ha addestrato un modello di linguaggio AI con 671 miliardi di parametri in soli due mesi, utilizzando un cluster di 2.048 GPU Nvidia H800. L'azienda ha ottenuto un'efficienza 10 volte superiore rispetto ai leader del settore come Meta. (Tom's Hardware Italia)

Cercando l’applicazione per il download non compare fra le ricerche, che restituiscono risultati che comprendono solo Google Gemini, ChatGPT e Perplexity tra gli altri. L’app di DeepSeek, che ha raggiunto i primi posti nei download in poche ore, è sparita dai negozi digitali di Google e Apple in Italia. (Milano Finanza)

Il fenomenale successo di DeepSeek potrebbe essere nato anche grazie all’utilizzo non autorizzato di dati generati dalla tecnologia di OpenAI? È questa la convinzione della società di Sam Altman e di Microsoft (uno dei grandi investitori), che si sono attivate con un'indagine per cercare di scoprire se effettivamente un gruppo associato alla startup cinese di intelligenza artificiale abbia messo in atto pratiche illecite al fine di ottenere le informazioni. (WIRED Italia)