Fitto commissario Ue, l'editoriale del direttore Roberto Napoletano: ecco perché la scelta del governo va sostenuta da tutti

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La designazione di Raffaele Fitto come commissario europeo è in assoluto, per ragioni di competenza e storia politica, la scelta più appropriata che l'Italia poteva oggi compiere per essere rappresentata al meglio in Europa. Il profilo istituzionale della scelta del governo Meloni è l'occasione perché tutte le forze politiche condividano questa designazione. Fitto non va in Europa per fare il commissario del centro-destra, ma come rappresentante del sistema Italia che ha rimesso in moto la capacità di fare investimenti pubblici, ha portato al minimo storico il tasso di disoccupazione, ha fatto del Mezzogiorno la priorità del progetto di crescita produttiva, non assistenziale, dell'intero Paese. (ilmattino.it)

La notizia riportata su altri media

Lo aspetto a Bruxelles a braccia aperte”.E’ quanto dichiara l’europarlamentare della Lega Susanna Ceccardi. – “Un grande in bocca al lupo a Raffaele Fitto, indicato come commissario europeo dal Consiglio dei Ministri. (Agenzia askanews)

Il primo a superare i confini regionali è stato Antonio Decaro, eletto con una valanga di preferenze al Parlamento Europeo e poi chiamato a guidare la strategica Commissione Ambiente che tante volte in passato si è occupata della Puglia, non sempre in termini lusinghieri a partire dal caso Ilva, ancora irrisolto. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Onorevole Carlo Fidanza, capodelegazione di Fratelli d’Italia al Parlamento europeo e membro del partito dei Conservatori e Riformisti Europei, è arrivata la nomina di Raffaele Fitto alla commissione europea. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Eccomi qua, sono ricomparsa e la situazione è eccellente, cinguetta la Sorella d’Italia dopo le ferie d’agosto. Ma non vi fate ingannare dai video-spot di regime o dalle parole scritte sull’acqua dall’ufficio stampa di Palazzo Chigi: quella è propaganda “for dummies”, apostolato per gonzi, politica da palcoscenico, secondo la formula perfetta di Richard Sennett nell’era dei fascio-populismi. (la Repubblica)

L'11 settembre è prevista la conferenza dei capogruppo all'europarlamento e in quell'occasione Ursula Von der Leyen dovrebbe indicare le sue proposte. Terminata la prima fase per la nomina dei commissari europei con la proposta da parte dei ventisette stati membri dei profili che dovranno comporre la Commissione Ursula 2.0 si è aperta una nuova delicata fase per definire le deleghe. (il Giornale)

Ma il vero spettacolo politico è stato il confronto faccia a faccia tra Antonio Tajani e Matteo Salvini, nato dalle recenti polemiche a distanza sullo ius scholae. Secondo quanto dichiarato dalla premier Giorgia Meloni, confortata dagli ultimi dati Istat sull’occupazione, questo incontro avrebbe ristabilito l’armonia all’interno della coalizione, anche se resta incerto se la proposta del ministro degli Esteri di concedere la cittadinanza a milioni di giovani nati in Italia da genitori stranieri procederà. (L'Eco di Bergamo)